«1993-1998: Ferrari seguì i pistard spagnoli Il doping pagato con una sponsorizzazione»
Un interessante viaggio nella ‘memory lane’ del doping internazionale. Un ponte tra Italia e Spagna costruito negli Anni 90 sulle performanti spalle del dottor Michele Ferrari, soprannome ‘Il Mito’ come ricordano sul quotidiano spagnolo El Pais che ieri ha dedicato tre pagine alle rivelazioni di Luis Del Moral, medico spagnolo squalificato a vita dalla Usada (l’agenzia antidoping americana), come Ferrari, per il suo coinvolgimento nell’affare Armstrong. La coppia di medici italo-spagnola iniziò a lavorare col texano nel 1998, quando chiuse il proprio mandato con la Federciclismo iberica durato l’intero lustro precedente e incentrato sulla preparazione dei pistard spagnoli per l’Olimpiade di Atlanta 1996.
COLLABORAZIONE INEDITA Luis Del Moral ha parlato a lungo, senza reticenze e apportando documenti dell’epoca. L’ha fatto nell’autunno del 2016 in Svizzera, interrogato dall’avvocato che difende Johan Bruyneel, il d.s. di Armstrong. Il Pais ha avuto accesso alle carte del caso, pubblicando materiale che porta in superficie una collaborazione del dottor Ferrari sinora sconosciuta. L’ex allievo di Conconi negli Anni 90 si occupava tra gli altri di Tony Rominger, Abraham Olano, della Gewiss di Argentin e Berzin. Poi a fine secolo si concentrò su Lance Armstrong e fissò la sua base operativa sul vulcano Teide, montagna delle Canarie (sull’isola di Tenerife) carissima a tanti ciclisti. ETA’ DELL’ORO Tra il 1993 e il 1998, però, Ferrari aveva un altro cliente: la Federciclismo spagnola che, dopo il boom dell’Olimpiade di Barcellona 1992 – simbolico inizio della ‘edad de oro’ dello sport iberico con Eufemiano Fuentes, medico della nazionale spagnola ai Giochi catalani, come prodigo ‘starter’ – voleva migliorare le prestazioni dei suoi pistard olimpici. Del Moral fece un nome sicuro: Michele Ferrari. Il Pais ricorda ora che nel 1996 il presidente della Federiclo spagnola, Serra, raccontava: «Ferrari era caro e così mi misi subito a cercare una sponsorizzazione che potesse coprire le spese, e la trovai in Caja España». Chissà che felicità per l’istituto finanziario spagnolo sapere che l’investimento andava in massima parte in Epo, ormone della crescita e parcella di Ferrari.
SUPER PARCELLA Tutto confermato sotto giuramento da Del Moral, che ha anche fornito un foglio con il dettaglio delle spese mediche datato 15 luglio 1996, tre giorni prima dell’inizio dei Giochi. Solo nei primi sei mesi di quell’anno, Ferrari incassò 4.160.000 pesetas, al cambio attuale 25.000 euro. La collaborazione non servì a granché: gli atleti della nazionale di ciclismo su pista spagnola (Juan Martínez Oliver, Joan Llaneras, Adolfo Alperi, Santos González, José Manuel Moreno e José Escuredo), non andarono oltre un quinto posto. L’attuale Federazione ciclistica spagnola ieri ha emesso un comunicato prendendo le distanze dalla questione: 20 anni dopo, i vertici ovviamente sono altri e dicono di non sapere né avere nulla a che fare con i fatti citati.
I documenti pubblicati ieri dal Pais da mesi erano già in mano dell’Uci (la Federciclo internazionale), dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) e di quella spagnola, che però non hanno ritenuto opportuno fare nulla. Ovviamente, per tutti i misfatti dell’epoca c’è la prescrizione: resta però interessante ascoltare le ricostruzioni, le rivelazioni e le ammissioni dettagliate di doping da parte di Del Moral, medico anche della nostra tennista Sara Errani fino al 2012. Un’altra collaborazione italo-spagnola.
● Il quotidiano El Pais rivela le parole, sotto giuramento, del medico Del Moral già al fianco del dottor Mito negli anni di Armstrong. Entrambi squalificati a vita