La Gazzetta dello Sport

Modena, tutta la squadra contro Stoytchev

●In tv erano attesi i partenti Ngapeth e Bruno, ma si sono presentati tutti. Accuse al tecnico che ha il contratto fino al 2020

- Paolo Reggianini MODENA

Hanno scelto uno studio televisivo per dire la loro verità dopo una stagione difficile e senza finali . E così quella che doveva essere una semplice trasmissio­ne dedicata ai commenti post campionato di Modena Volley, si è trasformat­a in un processo pubblico a Rado Stoytchev. Ciò che la squadra covava da tempo è venuto a galla e adesso la palla passa alla società che in queste ore sta decidendo se proseguire il rapporto – il coach ha altri due anni di contratto – con il bulgaro e il suo staff. Teatro di questo sfogo, gli studi di Modena dell’emittente regionale Trc in occasione della storica trasmissio­ne Barba e Capelli. Erano stati invitati Earvin Ngapeth, che non parlava da metà novembre, e il capitano Bruno. Invece tutta la squadra ha chiesto e ottenuto di prendere parte al programma, per mostrarsi unita nell’evidenziar­e un aspetto: quello con Rado Stoytchev è stato un rapporto che anche sotto il profilo umano non è mai decollato. Con tutti.

NATALE Deciso e senza freni, Earvin Ngapeth: «All’inizio dissi a Catia Pedrini (presidente di Modena, ndr) che l’importante era riprendere Bruno e che con Stoytchev sarebbe stato un rischio. Già a novembre ho capito che non saremmo andati d’accordo. E quando ha iniziato a chiamare altri giocatori da provare, per me era finita già lì. Lui ha questa grande capacità di toglierti la voglia di stare in palestra. E anche durante le partite fa il personaggi­o, fa fin- ta di essere quello che non è». Il francese ha raccontato per la prima volta ciò che era successo alla vigilia di Natale quando venne escluso dalla rosa. «Disse qualche parola di troppo con mio fratello (Swan, giocatore di Modena, ndr), parlando di me. Il giorno dopo sono andato nel suo ufficio alle 8.30 e gli ho detto tutto ciò che pensavo, concludend­o che finché fosse rimasto a Modena non sarei più andato ad allenarmi. Dopo aver parlato con il presidente, sono tornato in palestra per scusarmi, ma arrivato al palazzetto non mi hanno fatto entrare. Poi è uscito un comunicato scritto da lui in cui si diceva che io non volevo più giocare. Non era vero. La sua ennesima bugia». Ngapeth risponde così alla voce di una richiesta del coach di escluderlo dalla rosa prima di gara-2 di semifinale pochi giorni dopo l’annuncio di andare a Kazan. «Avevo perso l’aereo del ritorno da Parigi e ho fatto tardi all’allenament­o». Sulla decisione di lasciare l’Italia. «Senza Rado sarei rimasto al 100% a Modena. Mi chiedete se tornerò? Ho già parlato con Catia. Intanto direi a

Bruno di restare se cambia l’allenatore».

PORTA APERTA Il regista brasiliano ha ammesso l’interessam­ento sul suo conte di Civitanova, ma non ha ancora deciso. «Ho provato, con Stoytchev, a vedere se poteva implementa­re il suo concetto di gioco con le nostre esperienze, se poteva esserci un punto di contatto. In più c’è la parte umana: devi avere fiducia, lealtà, devi credere alle persone che hai di fianco. Con lui non è mai successo. Ho provato più di una volta a parlargli, l’ultima a fine febbraio dopo aver sentito che stava cercando Christenso­n per la prossima stagione: lì ho capito che lui è fatto così. Modena è il punto di riferiment­o mondiale del volley. Non può una sola persona cambiare tutto questo». Un accenno sul futuro: «Si parla dello scambio con la Lube. È vero che ho detto che in Italia avrei giocato solo qui, ma avevo detto anche che non avrei mai giocato con Rado e per Modena l’ho fatto. C’è però ancora margine perché io possa restare». Tra gli altri hanno parlato Rossini («E’ stata detta una bugia: non siamo arrivati tutti rotti. Penso che abbiamo battuto il record di risonanze magnetiche») e Holt («Non sono sicuro di restare con Stoytchev»).

Il brasiliano: «Devi avere fiducia, lealtà, devi credere alle persone che hai di fianco. Con lui non è mai successo»

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I giocatori di Modena alla trasmissio­ne “Barba e capelli” di Trc

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