La Gazzetta dello Sport

Lite Dzeko-Florenzi. «Ci complichia­mo la vita»

●Il bosniaco irritato con l’esterno per un assist negato. Il tecnico Di Francesco duro: «Abbiamo riaperto noi la partita»

- ROMA stop

Nervi alle stelle, perché mettetevi nei panni di Edin Dzeko, uno che si sbatte più per gli assist che per i gol e poi in pieno recupero vede un compagno, Alessandro Florenzi, che tenta la conclusion­e invece di servirgli un pallone comodo comodo per il 3-1. E qualche secondo dopo, con il pallone tra i piedi, lo stesso Edin è pronto a regalare a Schick la gioia del primo gol in campionato, ma il ceco fa il movimento sbagliato. E allora a Edin l’intoccabil­e – anche ieri altri 90’ – vengono i capelli dritti. Così esce dal campo imbufalito, mandando a quel paese platealmen­te Florenzi: ira placata solo dall’amico Kolarov e da Strootman, che lo porta via al grido di «Zitto Edin, zitto». E’ anche a questo che Eusebio Di Francesco si riferisce quando racconta di una Roma che «si è complicata la vita da sola, siamo un po’ masochisti, abbiamo riaperto la partita con un nostro errore (Gerson, ndr) e poi non l’abbiamo richiusa. Ok, prendiamoc­i i 3 punti – ancora DiFra –. Ma la verità è che ci portiamo dietro errori del passato. Siamo partiti benissimo, concedendo poco al Genoa, però siamo stati poco precisi nell’ultimo passaggio».

TURNOVER OBBLIGATO Errori di vecchia Roma, anzi di Roma da campionato: «Non siamo competitiv­i a livello di scudetto, questo no. Però avremmo potuto e dovuto avere 6-7 punti di più. Li avremmo anche meritati per quanto fatto vedere, ma non aver portato a casa determinat­e partite resta un nostro limite ed è giusto aver pagato dazio. A volte abbiamo preso con leggerezza certe partite, non ce lo possiamo permettere». A maggior ragione in una volata Champions e col Liverpool alle porte: «Come si fa a non pensare alla semifinale? E’ dura, la notizia del giorno è il tutto esaurito, la fila ai botteghini, piuttosto che la nostra vittoria. Ma per avere nuovamente accesso alle gioie che ci sta dando questa competizio­ne l’anno prossimo dobbiamo per forza arrivare tra le prime 4. E per farlo devo utilizzare il turnover, anche impiegando qualcuno che magari non è al top: farò così anche con la Spal, è una filosofia obbligata, col Genoa ho avuto risposte positive». Ora il compito più difficile è tranquilli­zzare Dzeko.

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LAPRESSE Eusebio Di Francesco, 48

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