L’intesa con Kolarov e quel gol ad orologeria Ünder show all’Olimpico
●Il portafortuna giallorosso entusiasma e non si ferma più Sette reti stagionali e la testa al Liverpool: il bello deve venire
Ridotto come un Cencio, s’era fermato lui e la Roma tutta, che non regalava più un over manco a pagarlo oro in campionato: 3 partite, un gol segnato e vittorie manco a parlarne, senza il turco infortunato. Hai voglia a pensare al Liverpool, l’Olimpico pare aver testa solo per i Reds, la Roma parte che sembra una bella addormentata. Per fortuna che c’è Ünder. No, l’italiano non lo parla ancora bene, si muove con l’interprete ma i gesti del calcio li conosce tutti. Prendi quello di Kolarov, una generazione almeno più su, un pieno di esperienza sulle spalle e il segnale che vale uno «scatenate l’inferno». Scatena l’inferno, Cengiz. Che sa dove guardare, così gira la testa verso il serbo. Kolarov muove gli occhi e fa cenno con la testa che la palla la metterà laggiù, con il piedone sinistro. Pensi: ma ti pare che su calcio piazzato segna quello più basso di tutti? Riformulare, prego: su calcio piazzato segna quello che ci crede più di tutti. Ünder capisce al volo Kolarov e con la punta di sinistro manda in rete se stesso e, quel che più conta, il pallone.
INDISPENSABILE Due scugnizzi, un serbo al 7° assist in campionato e lì vicino un turco che fanno come al campetto da bambini: «Oh, te la metto lì», «Ok vado, grazie». La Roma torna a segnare, la Roma si spiana la strada prima di ricomplicarsela fino all’ultimo secondo, quando Cengiz era uscito perché Di Francesco sa bene che è giusto centellinarne le energie, da qui alla fine. Ünder è calciatore unico dentro la rosa della Roma, per caratteristiche ed energia positiva che trasmette ai compagni. Forse pure agli avversari, se è vero che è proprio lui a immaginare serpentine dentro l’area e a conquistare l’angolo da cui nasce il raddoppio. Over avviato, vittoria torna ad essere in campionato per la Roma dopo un mese esatto. Il turco è un uragano dai grandi numeri: siamo a 7 gol stagionali, 6 in campionato a fronte di 13 presenze da titolare: mica male come media. Dal 4 febbraio a oggi, due mesi e mezzo col piede accelerato, alzato giusto perché non era possibile dire di no a Erdogan e alla Turchia, e allora va bene pure infortunarsi, pur di giocare con la nazionale. Nelle scorse settimane all’Olimpico sono arrivati gli emissari del City per dare un’occhiata a questo ragazzino, il d.s. Monchi ha svelato che pure il Barcellona lo segue da vicino. I numeri confermano: era dal 1962-63 che un calciatore turco segnava tanto in A, il signor Can Bartu con il Venezia (8 reti). Lui non inseguiva la Champions, Cengiz s’è messo in testa di fare riscaldamento nella maniera migliore, direzione Anfield.
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IL NUMERO
I gol segnati in questo campionato da Ünder, tutti arrivati nel 2018