La missione di Kovac 3) Battere il Bayern per essere da Bayern
●Il prossimo allenatore dei bavaresi ha portato in finale di Coppa l’Eintracht e incontrerà la sua futura squadra
La traduzione di Stand jetzt, può essere anche «per ora, in questo momento». E’ la nuova frase cult dei tifosi dell’Eintracht Francoforte: forse non diventerà di uso popolare e continuo come Flasche leer, le bottiglie vuote di Giovanni Trapattoni vent’anni fa, però ha un successone in questo momento. Stand jetzt ha ripetuto Niko Kovac nelle settimane scorse quando gli chiedevano se passava al Bayern. «Sono l’allenatore dell’Eintracht e lo sarò anche nella prossima stagione, in questo momento», rispondeva deciso. Poi la trattativa ha avuto l’accelerata improvvisa, «è successo tutto in un giorno» secondo lui e a Francoforte non hanno preso benissimo l’annuncio del trasloco ufficiale al Bayern. Qualcuno ha usato l’ironia e ha stampato una maglietta celebrativa per il successo in coppa di Germania, anche se non si era ancora giocata la semifinale. La scritta è questa: Eintracht vincitore della Coppa 2018. Stand jetzt.
SCHERZO E REALTA’ Doveva essere una presa in giro a Kovac e alle sue parole invece sta diventando un feticcio portafortuna. Perché l’Eintracht è andato davvero in finale, contro il Bayern, battendo lo Schalke a Gelsenkirchen per 1-0, gol di tacco di Jovic, gol annullato all’ultimo istante a Di Santo dello Schalke, e sembrava buono, espulsione dopo 33 secondi dal suo ingresso in campo di Gelson Fernandes, l’ex Udinese e Chievo. Insomma, qualcosa è successo, compresi i calci tra tifosi, con 15 feriti (7 poliziotti), 80 fermi e 20 denunciati.
SASSOLINI Niko Kovac ha tentennato molto prima di andare sotto la curva alla fine, lui dice per non togliere la ribalta ai veri protagonisti, i giocatori, però è intuibile che ha evitato di prendersi fischi e magari la maglietta famosa in faccia. Ha tentato di ricomporre il dissidio lanciando la sfida al Bayern: «Non andiamo a giocare la finale, andiamo per vincerla». Poi si è sfogato: «Mi hanno messo in croce, per la scelta di andare al Bayern, tutto quello che era
bello era diventato improvvisamente schifoso. Io ho cercato di nascondere il disagio, ma tutto il caos mi ha colpito molto, sono un essere umano. Hanno cercato di destabilizzarci, però siamo in finale per la seconda volta di fila. Un’impresa da Nobel». Se avesse perso, Kovac avrebbe rischiato anche il licenziamento anticipato: il clima a Francoforte era incandescente.
FRATELLI CONTRO I fratelli Kovac — l’ex juventino Robert è il suo assistente – sono berlinesi di nascita, come i Boateng, che si ritroveranno di fronte. Comunque vada il 19 maggio all’Olympiastadion, una parte di trofeo apparterrà alla capitale. Un anno fa l’Eintracht fu battuto dal Borussia Dortmund. Stavolta per Kovac la partita sarà più rischiosa di una semplice vittoria o sconfitta. Può essere la persona che toglie al Bayern la possibile tripletta, se i rossi saranno qualificati per la finale di Champions. Se metterà in difficoltà il Bayern, gli sceriffi dello spogliatoio, coloro che salivano da Hoeness e Rummenigge a lamentarsi di Van Gaal, di Guardiola, di Ancelotti, accoglieranno il successore di Heynckes con più rispetto. Altrimenti passeranno già al «ma cosa vuole insegnarci?». «Potrà fargli vedere di cosa è capace» ha detto l’altra sera il suo d.s. Bruno Hubner. Eintracht significa anche unità.Per una notte è stata ritrovata.