La Gazzetta dello Sport

Aru-Froome, così ci piace

●Tour of the Alps: Fabio attacca tre volte sul Bannberg di Pantani, Chris risponde in discesa. A Lienz vince Sanchez, oggi gran finale sul circuito iridato di Innsbruck

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A LIENZ (AUSTRIA) twitter@cirogazzet­ta

Fabio Aru attacca in salita una, due, tre volte. Chris Froome non perde un colpo e lo stuzzica in discesa. Thibaut Pinot non vive il migliore dei giorni, ma salva il primato. «Mi è andata bene», ammetterà il francese che ama l’Italia. Miguel Angel Lopez è sempre lì, come Domenico Pozzovivo. Il Tour of the Alps prosegue anche nella quarta tappa lo spettacolo senza soluzione di continuità che sta offrendo: frazioni brevi, percorsi impegnativ­i ma non impossibil­i, atleti fantasiosi e coraggiosi. A Lienz è Luis Leon Sanchez a festeggiar­e il successo di giornata, mentre i cinque cavalieri attesi dal Giro d’Italia – Dumoulin e Chaves a parte, la ‘crema’ della corsa Gazzetta è tutta qui – strappano applausi a scena aperta. Detto che gli applausi se li sono meritati anche due giovani come Nicola Conci e Giulio Ciccone, l’ultima recita di oggi, oltre al rosa sullo sfondo, avrà i colori dell’arcobaleno nel pieno del palcosceni­co: la Rattenberg-Innsbruck farà assaggiare il circuito iridato (2 giri di 13,8 km) che domenica 30 settembre metterà in palio la maglia più bella su un percorso durissimo.

BATTUTA In questi giorni il sorriso di Fabio Aru non era mai stato così largo. Gli chiedono dello sprint finale tra i big (lo ha battuto solo Pinot) e lui fa: «Ehi, non sono Cipollini…». Il Giro sarà un appuntamen­to cruciale per lui e la sua UaeEmirate­s, che finora ha avuto un rendimento al di sotto delle attese (solo tre successi). Il campione d’Italia, che ha attaccato BETTINI sul Bannberg, la salita che al Giro 1994 vide i primi scatti di Marco Pantani nel giorno di Bartoli, è qui per trovare la migliore condizione: «Sto crescendo giorno dopo giorno, e non sono qui per fare la comparsa. Tutto questo lavoro verrà buono, è importante cercare risposte dal fisico. Non ho la condizione dei migliori, ma ci ho provato e sono contento. Mi stanno servendo davvero questi giorni, è l’appuntamen­to perfetto per completare la preparazio­ne». A circa 20 km dal traguardo le telecamere lo hanno ‘pizzicato’ a parlare con Froome: «Sì, Pinot era rimasto solo con un compagno… per il resto, niente. In discesa ero a ruota di Chris? Sì, anche al Tour mi è capitato spesso di esserlo, è normale».

Oggi per Fabio ci sarà la ricognizio­ne del circuito mondiale («Un appuntamen­to a cui tengo molto») in due tempi. Aru vedrà in corsa per tre volte la salita lunga che a fine settembre si affronterà in sette occasioni, poi con il c.t. Davide Cassani visionerà il terribile strappo finale ‘Inferno’: 2,8 km e pendenze del 25%. Ci saranno anche Rosa, Puccio e Ciccone. «Pozzovivo e Visconti – dice Cassani – dovrebbero vederlo in auto: come Villella, devono ‘correre’ in aeroporto in vista della Liegi di domenica. Sarà sicurament­e una prova molto utile. Fabio lo sto vedendo bene, è in crescita e ho fiducia che al Giro arriverà pronto».

JUNIORES Chris Froome invece non ha previsto per oggi un sopralluog­o sul quel terribile strappo finale del Mondiale: «Troppo presto. E poi preferisco focalizzar­mi su una cosa alla volta», sorride il 32enne britannico del Team Sky. Quella cosa, nonostante il caso salbutamol­o ancora aperto, è naturalmen­te il Giro d’Italia: «Sì, stiamo vedendo un assaggio di quello che ci aspetta a maggio. Il fatto che le tappe siano corte spinge ad avere uno stile più aggressivo, così come il fatto che i primi quattro della generale siano in appena 16 secondi. Qui si trova quel pizzico di intensità che manca prima di partire per il Giro, ed è un qualcosa che non si può allenare. Inoltre puoi guardare i rivali in azione e farti un’idea sul loro livello. Mi sto divertendo tanto in questi giorni, come non mi capitava forse da qualche anno». Poi un’altra risata quando gli fanno notare come il compagno Elissonde abbia detto che questa sembra una corsa di juniores, per i tanti attacchi e capovolgim­enti: «Kenny è stato fantastico in questi giorni, s’è guadagnato il posto per il Giro». Ma prima c’è un Tour of the Alps da portare a termine. E nel dopo-tappa i bus di Astana (Lopez), Uae-Emirates (Aru), Sky (Froome), BahrainMer­ida (Pozzovivo) e Groupama-Fdj (Pinot) erano davvero molto vicini. Il giusto presagio per il gran finale di oggi.

 ?? BETTINI ?? SFIDA Fabio Aru, 27 anni, scatta sulla salita del Bannberg; Chris Froome, 32, lanciatiss­imo in discesa davanti al tricolore
BETTINI SFIDA Fabio Aru, 27 anni, scatta sulla salita del Bannberg; Chris Froome, 32, lanciatiss­imo in discesa davanti al tricolore
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Thibaut Pinot, 27 anni, si gode la maglia ciclamino di leader

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