Italia verde: Conci sorride e si rivede pure Ciccone
L’Italia giovane che può permettersi un largo sorriso al Tour of the Alps ha due facce: quelle di Giulio Ciccone e Nicola Conci. Hanno 23 e 21 anni. Ieri hanno battagliato in salita e sono arrivati assieme ad alcuni dei migliori del mondo.
ABRUZZO Ciccone, ieri 11°, si era già piazzato 8° a Folgaria e 6° sull’Alpe di Pampeago. È nono in classifica. Partendo più da lontano, due anni fa lo scalatore abruzzese della Bardiani-Csf aveva sorpreso tutti vincendo al Giro d’Italia la tappa di Sestola. Poi era stato frenato da un disturbo cardiaco: «Il problema era al cuore, un nervo che creava un cortocircuito — racconta —. Ho fatto in quell’inverno 2016 due operazioni al centro cardiologico Monzino di Milano, due ablazioni. Era una cosa difficile da risolvere al primo colpo. Una buona parte del 2017 però era già compromessa». Al successo era già tornato, comunque: una tappa del Tour of Utah. Qui non è troppo lontano dai big del Giro. «Mi sono preparato bene, sono stato più di due settimane sull’Etna in altura. Sono più che soddisfatto, perché il posto per il Giro volevo guadagnarmelo. Pensare di curare la classifica sarebbe una follia: posso puntare a qualche tappa».
TRENTINO «Ho assistito in diretta, da vicinissimo, a un paio di scatti di Froome e a uno di Aru. Non capita tutti i giorni…». Nicola Conci riflette a voce alta su una giornata speciale. Questo scalatore trentino di Pergine Valsugana, ieri 7° in scia ad Aru e Pozzovivo e davanti a Froome, è entrato nel professionismo dalla porta principale, grazie a un contratto con la Trek-Segafredo: e sta correndo il Tour of the Alps in maglia azzurra. Il coordinatore delle Nazionali Davide Cassani, e il responsabile degli Under 23 Marino Amadori, lo possono così seguire ‘personalmente’. «Potremmo puntare su di lui per il Mondiale Under 23 in Austria a fine settembre», dice Cassani.