La Gazzetta dello Sport

Torino, crisi Blue Da mvp a fantasma L'americano fa flop

●La guardia delude e la Fiat precipita all'11° posto Coach Galbiati: «Ma io ai playoff ci credo ancora»

- Mario Canfora

L’ultima vittoria il 4 marzo, al Palaruffin­i contro Capo d’Orlando. Una vittoria sofferta, per Torino, ma alla fine centrata dopo aver vinto a sorpresa la coppa Italia a Firenze, evento impossibil­e da pronostica­re anche per il più acceso tifoso piemontese. Da allora, però, la luce si è spenta. E dal quinto posto in classifica, a sole sei lunghezze dall’allora duo di testa Venezia-Milano, si è arrivati a sei sconfitte di fila che hanno fatto scivolare la Fiat fino all’11° posto. Senza tanti giri di parole, un tracollo. Proprio nel momento in cui, dopo la vittoria in coppa Italia, era lecito aspettarsi un filotto di vittorie per rafforzare quantomeno la posizione nei playoff, oggi lontani ma non ancora sfumati. «La mia idea è che questo gruppo è stato spremuto molto – racconta Paolo Galbiati, diventato capo allenatore dopo le dimissioni di Carlo Recalcati, a sua volta sostituto di Luca Banchi –: tra preseason, coppe e campionato siamo arrivati a 53 gare. Un consumo di energie mentali notevoli, ma devo dire che un po’ di sfortuna l’abbiamo avuta,

perché in molte gare siamo stati in partita più o meno fino alla fine, anche con Pistoia in casa, se vogliamo, siamo riusciti a recuperarl­a dopo essere andati sotto all’inizio di 27 punti».

NOTTE La domanda è sempre la stessa: cosa è successo? «Me lo chiedo ogni notte, rivedo le partite tre volte, parlo molto soprattutt­o con gli uomini di maggiore esperienza e che hanno un po’ di senno, a partire dal capitano Poeta – continua Galbiati –: sbagli ne sono stati fatti, ma non è finita ancora, eh. Io una speranzell­a per i playoff l'ho ancora, e l’ho trasferita ai ragazzi. Credo nei sogni, come è stata la vittoria in coppa Italia. Poi però bisogna convincere tutti che si può ancora fare...». La squadra ha subito durante la stagione un bel po’ di scossoni, soprattutt­o per la gestione degli americani allegrotta, con alcune situazioni incredibil­i, come la rinuncia a Patterson, per le prime 18 giornate uno dei migliori stranieri del campionato. «Comportame­nto non in linea col club», fu la nota della Fiat proprio alla vigilia della prima giornata di coppa Italia. «Non entro nel merito di quello che ha deciso la società – è il pensiero del coach torinese –, di sicuro la sua assenza ci ha inguaiati, ma è dura dire ora che il problema delle sei sconfitte è dovuto all’assenza di Patterson».

MVP Già, però se aggiungiam­o a tutto il caso Vander Blue il quadro è chiaro: miglior giocatore della coppa Italia (ma solo se consideria­mo le votazioni dell’evento, ancora strane perché il vero Mvp fu Washington), e poi piombato nel baratro con cifre imbarazzan­ti, come si evince dal 13% da due, il 10% da tre per 3,1 punti a partita. Blue è arrivato a Torino con buone credenzial­i, ma coppa Italia a parte è stato un fantasma. «Johnson-Odom di Cremona dopo la sconfitta in semifinale a Firenza mi disse: “Sei fortunato, ti hanno preso un giocatore fortissimo”. Ora è solo un mistero doloroso. Lui è arrivato qui senza regole, non era abituato a nulla, ha preso tutto alla leggera. Dopo le prime prove negative, si è smarrito», racconta Galbiati che dopo la favola iniziale ha scoperto la dura realtà del campionato italiano. «Avrei preferito fare un altro tipo di percorso – conclude –, ma sapevo a che cosa andavo incontro. Rispetto alla mia posizione precedente di vice allenatore direi che dormo meno, ho due occhiaie enormi, sono invecchiat­o di qualche anno sicuro. Ma va bene così, ed è ovvio che il mio sogno è restare su questa panchina anche nella prossima stagione». Intanto, tornando a Blue, si attende solo la comunicazi­one ufficiale per la risoluzion­e del contratto, anche per sopraggiun­ti problemi di natura personale. Si sta continuand­o ad allenare con la squadra, ma di sicuro non ci sarà lunedì sera nel posticipo che la Fiat giocherà a Reggio Emilia, gara fondamenta­le per avere ancora speranze di playoff.

OGGI È SOLO UN MISTERO DOLOROSO: È ARRIVATO SENZA REGOLE, DOPO FIRENZE NON SI È RITROVATO PIÙ

PAOLO GALBIATI

SU VANDER BLUE

IL FUTURO Vander continua ad allenarsi con la squadra ma non giocherà a Reggio

Si attende solo la comunicazi­one del club per l’addio ufficiale

 ?? CIAM ?? Vander Blue, 25 anni, guardia, 3.1 punti di media in 20.1 minuti in Serie A, mvp della Coppa Italia
CIAM Vander Blue, 25 anni, guardia, 3.1 punti di media in 20.1 minuti in Serie A, mvp della Coppa Italia
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