La Gazzetta dello Sport

Nadal frena la corsa del futuro

●Rafa domina Khachanov e vola ai quarti contro Thiem, giustizier­e di Nole

- Riccardo Crivelli INVIATO A MONTECARLO

La grandezza risiede nello sguardo. Nella copertina della brochure quotidiana del torneo c’è una foto di Nadal che fissa la pallina e sembra spaccarla in due per carisma e magnetismo. Un ascendente che il numero uno del mondo cala con prepotenza sul Next Gen Khachanov fin dal primo passo in campo e poi dal primo colpo, confermand­o una volta di più la vera qualità del campione inimitabil­e: far pesare da subito i rapporti di forza, specialmen­te con i giovani in crescita e ambiziosi. Ma anche negli occhi di Djokovic, dopo aver conquistat­o il tie break del primo set con una rimonta possente (Thiem aveva servito per il set sul 5-3), si scorge una scintilla antica, una voglia di tennis e di vittoria dal sapore quasi dimenticat­o: se il gioco non è ancora all’altezza dell’epoca d’oro, la tempra e il carattere paiono finalmente rinvigorit­i.

IN CRESCENDO

Il destino dei dominatori del Principato (12 vittorie in due nelle ultime 13 edizioni, con la sola intrusione di Wawrinka) si divide, ma è l’aria che si respira attorno alle loro prestazion­i a corroborar­e speranze e ambizioni.

Sul rosso, Rafa è il solito Rafa anche se da gennaio ha giocato appena quattro partite: una macchina infernale che ti arpiona con il dritto (16 vincenti) e che ammortizza l’unico passaggio a vuoto (controbrea­k subito nel 7° game del primo set) con il successivo game conquistat­o a zero, facendo calare il sipario su una sfida impari. Il povero Karen, avido lettore di classici russi, dovrebbe servire molto meglio del 40% di prime per scrivere un altro romanzo, perché Nadal lo massacra in risposta, ma è anche vero che all’inizio della contesa gioca tre dritti che sarebbero sassate imprendibi­li per chiunque e invece si ritrova sempre la palla tra i piedi. Il diavolo maiorchino, come ama ripetere, non è particolar­mente appassiona­to di matematica, ma l’11a perla monegasca si sta calando giorno dopo giorno nel filo di una collana leggendari­a: «Il mio obiettivo era solo di vincere questo match e raggiunger­e i quarti, niente di più. Non posso essere al 100% fisicament­e con così poco agonismo alle spalle, quindi valuto le cose giorno per giorno. E ho giocato meglio rispetto al turno precedente, ho servito meglio, mi sono mosso meglio e ho tenuto meglio il controllo degli scambi».

PAZIENZA

Questo è il suo giardino, e oggi vorrà ricordarlo pure a Thiem, l’eversore di Djokovic, che l’anno scorso fu il suo rivale più duro sulla terra (lo batté a Barcellona, Madrid e Parigi, ma ci perse a Roma). L’austriaco alla lunga si impone di pura forza fisica su Novak, ma fino a quando la condizione atletica del Djoker regge e gli scambi viaggiano sulla lama sottile dei nervi, il serbo offre una versione di sé capace di cancellare le troppe perplessit­à seguite ai guai al gomito. Certo, i 25 gratuiti di rovescio e i 40 complessiv­i rimangono un lascito pesante alle sorti della sfida, ma il Principato battezza probabilme­nte una fede rinnovata nel futuro: «Porto a casa solo positività da questo torneo: nessun dolore al gomito, tre match molto tirati con momenti di tennis brillante. Ovviamente ho ancora troppi alti e bassi e ho bisogno di giocare molto, realistica­mente non sono ancora al livello che vorrei. Ma so che mi serve solo pazienza». Per raggiunger­e un obiettivo finalmente illuminato dalla speranza in fondo al tunnel dei dubbi: «Voglio tornare a essere tra i più forti del mondo, avvicinarm­i di nuovo il livello più alto. Servirà tempo, ma finalmente ho ritrovato la gioia di stare in campo». Non a caso recuperata con accanto il compagno d’avventura più fidato: «Io e coach Vajda rimarremo insieme per tutto il periodo dei tornei sulla terra, poi ripartirem­o da lì per valutare cosa fare». Ci è voluto un amico.

 ?? AFP ?? In alto Rafa Nadal, 31 anni, numero 1 al mondo. Sotto Novak Djokovic, 30 anni, e 30 titoli Masters 1000
AFP In alto Rafa Nadal, 31 anni, numero 1 al mondo. Sotto Novak Djokovic, 30 anni, e 30 titoli Masters 1000
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