Gattuso detta il look Milan a una punta Ma Cutrone-Silva...
●Dibattito aperto: doppio centravanti o uno solo? La coppia che funziona meglio è la più giovane
Il Milan ha dato l’impressione di essere attraente anche con le doppie punte: così si è specchiato nelle vittorie sul Genoa, all’ultimo secondo con un gol di Silva, o a San Siro contro il Chievo, di nuovo grazie ad André. Molto più spesso invece Gattuso, e prima ancora Montella, aveva scelto di darci un taglio. Il precedente con il vecchio allenatore è significativo: Vincenzo aveva scelto il solito look a una punta nel derby d’andata, salvo ricredersi a fine primo tempo. Dentro Cutrone in coppia con Silva, il Milan segnò due gol ma fu definitivamente spettinato dalla tripletta di Icardi. Se tiri da una parte, ne scopri un’altra. Gattuso l’ha spiegata in termini diversi e visto che il tema è il Milan con le doppie punte o meno, l’allenatore l’ha definita una questione di testa. Appunto: «Dopo le partite serve saperle leggere». Poi in riferimento all’ultima partita con il Toro: «Con le due punte e la difesa a tre abbiamo sofferto di più. Il problema del gol non è la punta o le due punte, ma è riuscire a essere più cattivi negli ultimi 25 metri. Con due punte si dà più campo agli avversari e non è detto da nessuna parte che si riesca a creare di più».
DATI E Rino ha ricostruito la testa del Milan affidandosi a una sola punta, mise con la quale ha raccolto sei delle nove vittorie in panchina. Delle ultime tre, due sono già state citate; la terza è quella contro il Bologna: il gol decisivo nel 2-1 finale (di Bonaventura) arrivò con i due più giovani centravanti in campo. I pareggi sono invece... in pareggio: tre X con un solo centravanti, a Benevento, Udine e nel derby di ritorno e tre pari con due attaccanti in contemporanea: a Firenze il gol di Calhanoglu arrivò dopo che le forze offensive erano state raddoppiate, così come contro il Sassuolo appena ricevuto a San Siro. Con due punte in campo il Milan non è invece riuscito ad avere la meglio sul Torino, che aveva già superato quando in campo c’era il solo Kalinic, senza poi rimettere gas una volta inserita la doppia marcia d’attacco. In mezzo c’era stato il pareggio di De Silvestri. Il sistema a due punte più utile è stato finora quello chiuso dalla coppia di ragazzi, Cutrone e Silva: insieme – in campionato – hanno portato sei gol in 260 minuti. Secondo gradino del podio per Kalinic-André Silva, quattro reti in 318 minuti. Bronzo per Cutrone-Kalinic, che chiudono con i peggiori attivo e passivo: nessun gol segnato e cinque subiti. Vanno evidentemente sugli stessi palloni e confidano che sia il compagno ad andare a coprire le ripartenze avversarie.
OPINIONI La questione divide, c’è chi vorrebbe vedere almeno due dei tre attaccanti giocare uno a fianco dell’altro e chi invece preferisce moltiplicare gli sforzi in un’unica punta. Pietro Paolo Virdis, rossonero tra metà e fine anni Ottanta, barra l’opzione A: «Rino preferisce una squadra corta puntando più sugli inserimenti dei centrocampisti. Da ex attaccante però preferisco le due punte e ho anche una soluzione: un centravanti fisso, magari Cutrone, con André Silva di fianco a girargli intorno». Aldo Serena, rossonero per tre stagioni in due esperienze differenti, vota invece l’ipotesi B: «La mia idea è che i tre centravanti non siano compatibili fra loro, meglio puntare su uno soltanto. Inoltre il gioco di Gattuso è particolarmente dispendioso, per intensità in fase di possesso e non: tanto lavoro può danneggiare la lucidità sotto porta. Silva ha giocato poco, Kalinic è in crisi di autostima e Cutrone è un ragazzo giovane a cui non si può chiedere una continuità esasperata».