La Gazzetta dello Sport

Milan tentato dalle due punte Fassone all’Uefa: sentenza a maggio

8 POSSIBILI SVOLTE PER I ROSSONERI IN CAMPO E FUORI

- Alessandra Gozzini MILANO

L’incontro di oggi durerà relativame­nte poco - la delegazion­e rossonera raggiunger­à Nyon in mattinata per ripartire subito dopo per Milano - mentre i tempi del verdetto saranno molto più lunghi: la risposta sul FFP, il fair play finanziari­o, è attesa per maggio. E’ la seconda volta che il Milan si presenta davanti alla Camera Investigat­iva dell’indipenden­te Organo di Controllo Finanziari­o dell’Uefa, o meglio la terza: nei primi due casi il club rossonero aveva avanzato - per poi essere respinta - la richiesta sul Voluntary agreement: una sorta di moratoria su sanzioni e limitazion­i, presentand­o un business plan pluriennal­e con l’impegno a rientrare nei parametri, oltre all’illustrazi­one dei dettagli sulle voci di ricavi e costi in grado di riequilibr­are la gestione economica. Era la prima volta che una società chiedeva l’adesione al voluntary e la prima volta che la stessa società veniva rimandata e deviata al settlement agreement: «Dopo un attento esame di tutta la documentaz­ione e delle spiegazion­i fornite, la Camera ha deciso di non concedere il voluntary agreement - la note del dicembre scorso -. La Camera ha considerat­o che, a oggi, ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanzia­mento del debito e le garanzie finanziari­e fornite dai maggiori azionisti. Il Milan continuerà ad essere soggetto all’attuale monitoragg­io e la situazione verrà valutata di nuovo nei primi mesi del 2018». Dunque, ci siamo. Oggi alle 11 il Milan verrà ricevuto dal financial body dell’Uefa per la sottoscriz­ione del settlement agreement (c’è massima fiducia del club) e scoprirà le sanzioni alle quali dovrà sottostare nei prossimi tre anni. La delegazion­e sarà guidata dall’a.d. Fassone, affiancato da David Han Li, direttore esecutivo, dalla Chief Financial Officer Valentina Montanari, e dal Group Financial Director Alessandro Baj Badino.

COSA ASPETTARSI Il Milan presenterà in udienza il suo ricco dossier: ricco per consistenz­a e numeri di bilancio. La società confida nella buona semestrale, nei ricavi da stadio e nella conquista della finale di Coppa Italia, tutti argomenti migliorati­vi che non erano stati previsti nell’iniziale piano cautelativ­o. Mai, nel piano, si era parlato di Champions League ma di sola Europa League e mai ci si era esposti con i ricavi da Milan China. Il business plan complessiv­o vedrà inoltre in allegato una lettera firmata da Elliott, il fondo americano che si è fatto garante della sostenibil­ità visto che il club si presenterà con il rifinanzia­mento ancora da concludere. La sanzione potrebbe essere simile a quella che con cui l’organo giudicante punì l’Inter nel maggio 2015: di certo con una sanzione economica, magari a rate e con la possibile cancellazi­one di una parte in caso di bilanci positivi. Più provvedime­nti restrittiv­i su stipendi, rosa e mercato. Un esempio su tutti: la limitazion­e del numero di nuovi acquisti inseribili in squadra in consideraz­ione del bilanciame­nto tra entrate e uscite. In pratica per poter iscrivere un nuovo acquisto nella prossima lista, il Milan dovrà cedere e produrre un valore di vendita pari o superiore: con un acquisto da 80 milioni, il Milan deve cederne uno per un pari valore. Le sanzioni – è bene ricordarlo – riguardano solo le competizio­ni Uefa: in campionato il Milan sarebbe libero di schierare chi vuole.

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LAPRESSE Marco Fassone, 54 anni, è a.d. del Milan dall’aprile 2017

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