Sarri il muto dà la spinta: «Teniamo vivo il campionato»
● Altro prepartita senza conferenza Squadra caricata nello spogliatoio: «Non molliamo»
In silenzio. Poco importa se si gioca JuventusNapoli, la gara più attesa del campionato. La sala stampa di Castel Volturno è impolverata, non si apre dal 14 febbraio, vigilia di Napoli-Lipsia, gara d’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Quel giorno, Maurizio Sarri fu costretto a parlare, perché gli era stato imposto dal regolamento Uefa. Ed è stata quella l’ultima conferenza concessa dall’allenatore napoletano. In campionato, dove non è obbligato da nessuna norma, lui se ne sta zitto, preferisce restarsene concentrato per poi parlare nel dopopartita.
TENSIONI Non è credibile chi vorrà paragonare questa vigilia alle altre. Juve-Napoli è la partita, quella che con tutta probabilità deciderà le sorti di questo campionato. Sa bene Maurizio Sarri che cosa andrà a giocarsi, c’è di mezzo il lavoro di un’intera stagione, costato il sacrificio dell’Europa e della Coppa Italia pur di puntare dritto allo scudetto. «Noi non abbiamo alcun obbligo di vincere», aveva detto l’allenatore del Napoli nel ventre di San Siro, dopo il pareggio con l’Inter. Una dichiarazione che era parsa come una resa, ma lui stesso chiarì che no, non ci sarebbe stato nessun cedimento e che il suo Napoli avrebbe lottato fino alla fine.
CREDERCI Nel chiuso dello spogliatoio l’incitamento alla squadra c’è stato, eccome. «Ragazzi non molliamo, teniamolo in piedi questo campionato, fino all’ultima giornata», sono state le parole del tecnico rivolte ai suoi ragazzi prima dell’allenamento di ieri mattina. Sì, perché nonostante i quattro punti da recuperare, lui ci crede, sente che la squadra ha ancora dentro quella carica che la sta sostenendo in questo periodo in cui il fisico comincia a dare segnali di stanchezza. «Il nostro primo obbiettivo è quello di raggiungere quota 87, che rappresenterebbe il record di punti ottenuti nella storia del club», disse Sarri nel dopopartita di Reggio Emilia, dopo il pareggio contro il Sassuolo alla vigilia di Pasqua: un mese prima aveva detto di voler arrivare a quota 100 punti dopo la vittoria di Cagliari. Numeri più di ogni altra cosa, dettati dallo stato d’animo, compromesso del tutto o quasi dopo il pareggio di San Siro, contro l’Inter, e il sorpasso della Juve. Da quella sera, il suo Napoli insegue.