La Gazzetta dello Sport

Gattuso non cerca scuse «Squadra senz’anima, è una banda musicale»

●>ino furioso, «disconosce» il Milan: «Così no, indossiamo una maglia importante»

- Luca Bianchin

Rino Gattuso ha l’espression­e spenta e non è da lui. Parla al microfono col tono dimesso e si capisce: è un uomo in difficoltà che non nasconde di essere in difficoltà. E’ l’approccio opposto a quello di Montella, ma in serate così non c’è spazio per i confronti. In fondo dice tutto Gattuso: «Il capo della baracca, quindi il primo responsabi­le, sono io. Dobbiamo chiedere scusa. Non mi piace fare figuracce. Indossiamo una maglia importante. Abbiamo scritto una pagina non bellissima nella storia del Milan. Provo una vergogna pazzesca». I concetti centrali sono questi, chiari, poi si può scendere nel dettaglio.

LA TESTA Primo livello, l’approccio: «Sono tre giorni che rompevo le scatole, perché il Benevento gioca un buon calcio – dice Gattuso -. Non possiamo affrontare il Benevento senza ardore agonistico e senza anima, questo è il problema. Ora è facile stare con le facce tristi ma non serve, bisogna pensarci prima. Dobbiamo rispettare gli avversari. Dobbiamo migliorare subito. Non si è vista applicazio­ne, non ho visto il senso di appartenen­za mostrato in passato». Lo hanno visto tutti, il Milan è sembrato spento. Più che spento, insicuro. Ha tirato in porta 6 volte ma non ha mai dato l’impression­e di dominare la partita. Il Benevento non è mai stato sott’acqua. Tutto questo è un mix di testa e fisico, anche per Gattuso: «Ci sta il calo atletico, ci è mancato Calhanoglu e Suso ha stretto i denti. Per giocare un calcio così c’è bisogno di grandissim­a qualità. Parlo di anima perché non posso parlare solo di cattiveria, diamo l’impression­e di fare le cose senza veemenza e voglia. Diamo la sensazione che non siamo squadra, ma una banda musicale». Anche per questo, Gattuso ha cambiato i programmi. Cancellati i due giorni liberi per oggi e domani, stamattina ci sarà allenament­o.

LA PARTITA Secondo livello, la gestione della partita. Torna Gattuso: «Abbiamo perso nei primi 30-35 minuti, il Benevento non ci ha fatto capire nulla, con cinque passaggi andava in porta. L’interpreta­zione della partita di alcuni giocatori è stata imbarazzan­te. A volte interpreta­no le situazioni a modo loro, non come abbiamo provato. Ci alleniamo bene, ma in partita è tutto diverso. Se siamo alla canna del gas fisicament­e, dovremmo giocare concentrat­i, con paura di prendere gol. Invece...». E ancora: «Si tocca con mano che si fa fatica, siamo in grandissim­a difficoltà, subiamo gli avversari senza che facciano qualcosa di straordina­rio. Vedo giocatori non liberi di testa. Dai la sensazione di arrivare con la gamba molle, senza il tempo giusto. Si tocca con mano che quasi tutti non giocano con tranquilli­tà e la squadra non è serena».

>«Una figuraccia. Mi vergogno. Ho visto movimenti a casaccio, mai provati... Assurdo»

ATTACCO E FUTURO Terzo livello, l’attacco. Il reparto più in difficoltà. Gattuso con le sue punte è duro: «Il problema sono anche i movimenti. Gli attaccanti li hanno fatti a casaccio, mai provati: a volte venivano incontro entrambi o attaccavan­o la profondità». E’ duro con tutti: «Se non ci diamo una svegliata, non andiamo in Europa League», dice in conferenza. Oppure il Milan ci può andare da settimo, ancora con i preliminar­i a fine luglio. Sì, questo Milan-Benevento rischia di avere impatto sui prossimi 14 mesi.

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Gennaro Gattuso, 40 anni, è l’allenatore del Milan da dicembre

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