La Gazzetta dello Sport

Testa d’oro e incubo finito «Ora i Reds»

- Massimo Cecchini INVIATO A FERRARA

I l modo quasi imbarazzat­o con cui ringrazia la curva – incitato dai compagni – sembra quasi raccontare il suo pensiero: scusate il ritardo. «Ha segnato Schick», gridano i circa 1500 tifosi della Roma cotti dal sole ferrarese. Ma non è un canto d’incredulit­à, piuttosto un grido di liberazion­e: al 17o cap in campionato, alla 50a presenza in A, a 357 giorni dalla sua ultima rete nel nostro torneo (29 aprile 2017), l’attaccante ceco ha realizzato il suo primo gol in campionato con la maglia gialloross­a. «L’ho aspettato tanto – ammette – ma ho sempre lavorato con la squadra sapendo che prima o poi sarebbe arrivato. Attorno a me c’è stata tanta pressione: l’inizio di questa stagione non è stato come pensavo, complice i tanti infortuni che ho subìto, ma ora sto meglio e finalmente ce l’ho fatta. I miei compagni mi hanno sempre appoggiato, soprattutt­o Dzeko (per la prima volta a riposo per tutto il match, fin qui aveva saltato una sola gara per squalifica ndr), che è un grande amico ed è il primo ad aver esultato per la mia rete. Non era una partita facile questa, faceva molto caldo, ma questa vittoria ci aiuterà in vista di Liverpool. Mi manca un gol in Champions, spero di farlo presto. Intanto ci possiamo preparare per l’Europa con la testa pulita». LUI E IL NINJA Contro la Spal, comunque, Schick è andato ad un passo dalla doppietta: visto che il dubbio che avesse toccato il tiro di Nainggolan è aleggiato. «No, non l’ho fatto. Volevo, ma non ci sono riuscito». Poi però gli fanno vedere un replay e la butta sullo scherzo: «Mi pare invece che forse l’ho toccata, ma poi Radja si è arrabbiato... (ride, ndr). Scherzi a parte, sono felice perché intanto ho segnato, e proprio nel giorno del compleanno di Roma, il 21 aprile. Nel nostro gruppo tutti i giocatori sentono la fiducia perché Di Francesco è una brava persona e parla sempre con noi». L’impression­e è che il gol sembra averlo guarito dalla timidezza. «Ora speriamo che mi sia sbloccato. Era un momento difficile perché sono un attaccante e non avevo ancora segnato. Adesso voglio lavorare per la squadra e mettermi a disposizio­ne, poi sono sicuro arriverann­o anche altre reti». Magari proprio contro il Liverpool. «Sarebbe un sogno, ma occorrerà essere cattivi come lo siamo stati col Barcellona. Se seguiremo questa strada possiamo farcela». Parola di Schick, goleador ritardatar­io.

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LAPRESSE Patrik Schick, 22 anni

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