La Gazzetta dello Sport

Il Papu ritrovato Ma deve tornare a essere decisivo

●●omez ha superato il momento difficile. Gasperini su Barrow: «Non carichiamo­lo di responsabi­lità»

- Matteo Spini BERGAMO

La Papu Dance è tornata a rimbombare: altro che pezzo vintage, Alejandro Gomez vuole trasformar­la in una hit ancora d’attualità. Il colpo di Benevento ha restituito all’Atalanta un capolavoro del Papu, specialità di cui si sentiva la mancanza da qualche tempo: l’argentino aveva segnato una sola rete in A nel 2018 e non aveva mai dato l’impression­e di essere quello dei vecchi tempi. La magia del Vigorito, invece, ha detto che Gomez sa essere ancora Gomez: il punto, ora, sarà confermare la tesi anche in test più probanti di quello contro l’ultima in classifica. Come oggi, contro il Torino.

RITORNO IN VISTA I motivi per essere ottimisti ci sono. Perché il capitano nerazzurro è uno che vive di emozioni: più va forte, più è portato ad accelerare, più è in difficoltà più rischia l’ulteriore frenata. La bella prestazion­e di Benevento e il gol in serpentina, uniti agli applausi dello stadio, non possono fare altro che esaltarlo e pure il Mondiale, ora, può tornare ad essere stimolo: negli ultimi mesi, Gomez pareva avere sofferto il peso psicologic­o della volata per un posto in Russia, ma essendo momentanea­mente uscito dal radar dei favoriti di Sampaoli, oggi può alleggerir­si di ogni tipo di pressione e ritentare la scalata.

NE’ SU NE’ GIU’ A cinque partite dalla fine, la lancetta della stagione del Papu è a metà del grafico: il miracolo-bis non c’è stato, ma comunque qualcosa di buono è arrivato. Nove gol complessiv­i (sei in campionato) non sono poi così pochi, visto che solo l’anno scorso l’argentino aveva fatto meglio (arrivando a 16). La primavera, tradiziona­lmente per lui stagione propizia, può servire per migliorare i suoi numeri: si tratterebb­e di un viatico fondamenta­le nella corsa europea dell’Atalanta.

QUANDO DECISIVO? Il prossimo passo deve essere un gol determinan­te. Da tempo, Gomez non è decisivo in A: negli ultimi quattro mesi ha segnato tre volte, ma sempre in gare in cui il suo sigillo è stato necessario giusto per completare il tabellino (il 5-0 a Benevento, il 3-0 a Verona, l’1-2 con il Cagliari). In tutto il campionato, il capitano ha segnato un solo gol che ha portato punti: risale addirittur­a al 17 settembre (il rigore dell’1-1 contro il Chievo). Un punto griffato in un’intera annata di A è poco. Gli si chiede qualcosa in più: deve spingere la squadra.

OGGI TORINO Partendo dal Torino, al quale l’Atalanta arriva senza i soliti Ilicic, Spinazzola, Rizzo e Palomino, oltre che Melegoni, e con un Masiello influenzat­o. E con Barrow che partirà dalla panchina: «Sta dando un contributo oltre le aspettativ­e, ma non possiamo caricarlo di responsabi­lità - ha detto ieri Gasperini -. Il Torino? Squadra difficile da battere, che è in corsa con noi per l’Europa: se vincessimo noi, la sua situazione si complicher­ebbe». GETTY IMAGES

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Alejandro Gomez, 30 anni

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