FOGNINI E BOLELLI K.O. MA RIPARTE IL DUO ATIPICO
Montecarlo ci restituisce Fognini e Bolelli ai vertici del doppio nonostante la sconfitta contro gli eterni gemelli Bryan, capaci di batterli 5 volte su 5. Da quando i grandi nomi del passato disertano la specialità per dedicarsi al ben più remunerativo ancorché più faticoso singolare, il doppio è entrato in crisi. Nomi poco conosciuti al grande pubblico si sono impossessati del gioco e fatto incetta di trofei, ma resistono alcune coppie che per caratteristiche tecniche, fisico e affinità caratteriali riescono a produrre un mix tra competitività e successi. I nostri rientrano in questa categoria, pur costituendo un duo atipico, capace di rivaleggiare ai massimi livelli in virtù di schemi riadattati alle proprie caratteristiche individuali. Parlerei di «caos organizzato», dove alla solidità dei colpi a rimbalzo si abbinano il servizio di Bolelli e le rapide sortite di Fognini. Proprio perché lontani dalle esecuzioni classiche, gli azzurri creano scompiglio nei compassati avversari e li portano a eseguire colpi diversi, in zone del campo scomode e spesso fuori posizione. Il posato Bolelli riesce a frenare l’esuberante Fognini senza imbavagliarlo in schemi rigidi, ma anzi sfruttandone la fantasia. Fognini gode della solidità del compagno e con la carica nervosa riesce a mantenerlo vigile nei momenti di appannamento. Non si vince uno Slam se non si hanno nelle corde e negli schemi le giuste soluzioni, e la stagione su terra può tornare a esaltarle.