La Gazzetta dello Sport

C’è la Liegi Tutti con Nibali per la storia e per Scarponi

Da Sanremo a Liegi: vai Enzo!

- GHISALBERT­I, GIALANELLA

La prova delle côte a un anno esatto dalla morte di Michele

●Oggi, un anno fa, la morte di Scarponi: «Mi sembra di sentirlo ancora in gruppo» Lo Squalo insegue la doppietta (nella stessa stagione) riuscita soltanto a Merckx

Il calore è quello del sole, perché onestament­e davanti al palazzo dei Principi-Vescovi, durante la presentazi­one dei corridori che oggi prenderann­o il via della Liegi-Bastogne-Liegi numero 104, di gente non se ne vede molta. Lo speaker urla nomi e curriculum con tono monocorde, così un quarto posto al Tour de Finisterre pare avere la stessa importanza di una vittoria mondiale. Applausi per Michele Scarponi, di cui oggi è l’anniversar­io della morte, durante la presentazi­one dell’Astana, e per Andy Rihs, il patron della Bmc morto mercoledì. Anche per Vincenzo Nibali «l’applausome­tro» segna un buon valore: sfila sulla passerella gialla, firma tricolori. Del resto in questa città la presenza degli italiani, seppure inferiore a decenni fa, è sempre numerosa. Una volta l’immigrazio­ne era legata alla manodopera per le miniere di carbone della zona, ora sono soprattutt­o persone in cerca di lavoro nel mondo della ristorazio­ne. La salita che per anni ha deciso, e anche oggi potrebbe essere il giudice della corsa, la côte de SaintNicol­as, l’ultima delle 11 in programma, una volta era la «côte des Italiens». I bordi delle strade erano coperti di tricolori. Ora gli abitanti sono per la maggior parte nordafrica­ni, e chissà se qualche bandiera si vedrà ancora.

APNEA Lo Squalo, comunque, probabilme­nte non li vedrà. Lì sarà in apnea. Magari si muoverà prima, ma se vuole cogliere quel trionfo che sogna da anni, è sui quei 1.200 metri all’8,6 per cento che dovrà dare tutto. Dalla cima al traguardo (pare che si arrivi al supermerca­to di Ans per l’ultima volta e del 2019 si torni sulla Sauveniere) mancano 5.500 metri. Vincenzo non ha certo nella volata la sua arma migliore, deve staccare tutti prima. Lui si giocherà il tutto o niente, come nel capolavoro di sabato 17 marzo alla MilanoSanr­emo, una azione dal Poggio fino a Via Roma che è entrata subito nella storia. Un risultato diverso dalla vittoria probabilme­nte non aggiungere­bbe nulla al suo palmares. Nibali è un grande campione, però stavolta la scommessa è altissima perché sfida anche la storia. Solo il numero uno di sempre, Eddy Merckx, è riuscito nell’impresa di abbinare nello stesso anno Sanremo e Liegi: 1969 (con anche il Fiandre), 1971, 1972 e 1975. Le ultime due in maglia iridata.

SCARAMANZI­A Nibali è scaramanti­co, quindi non si sbilancia: «Vincere non sarà facile, vada come vada. Ma ho la coscienza a posto perché so di avere lavorato al meglio». Poi un pensiero sul suo amico Scarponi: «Nei giorni scorsi, con il Tour of the Alps, ho pensato ancora di più a Michele. A volte mi sembra di sentirlo ancora in gruppo. Mi mancano la sua risata e al tempo stesso i suoi consigli». Quello che lo aspetta è una Liegi leggerment­e diversa. Due côtes nuove, ma all’inizio, e questo non dovrebbe influire molto sullo svolgiment­o della corsa. Cambia anche il tratto tra la Roche-Aux-Facons e il SaintNicol­as, che diventa più tortuoso e ricco d’insidie. Soprattutt­o, lo attendono Valverde (quarto trionfo nel 2017) e Alaphilipp­e (dominatore della Freccia Vallone), due che fanno paura. Ma Vincenzo è pronto alla sfida. La conferma arriva da Paolo Slongo, l’allenatore: «Come valori è sui livelli dei Lombardia vinti. Sta meglio che alla Sanremo».

DETTAGLI Il tecnico trevigiano entra nei dettagli. «Abbiamo affrontato l’inizio di stagione in maniera diversa, cioè niente altura e, anche in prospettiv­a Mondiale, più corse di un giorno. I lavori specifici in salita sono stati più brevi e più intensi. Per questo non siamo andati al Teide. Là le scalate sono di un’ora, Vincenzo invece ha lavorato massimo sui 20’ per richiamare le fibre veloci». Slongo spiega anche il ritiro all’Itzulia (ex Paesi Baschi) a inizio mese. «Nel progetto non c’era il Fiandre (in cui lo Squalo ha dato il via all’azione vincente di Terpstra, ndr). Lo ha voluto fare lui e l’abbiamo assecondat­o, a patto poi di correre lo stesso nei Paesi Baschi. E sapevamo benissimo che smaltire il gran carico di lavoro non era facile. A parte il problema al soprassell­a, il punto è che Vincenzo non sa andare piano. È un agonista. È rientrato all’Amstel dopo dieci giorni di scarico ed è andato benino. Alla Freccia bene. Alla Liegi speriamo…ancora meglio».

«È AL TOP DELLA FORMA: COME AL LOMBARDIA, MEGLIO DELLA SANREMO»

PAOLO SLONGO ALLENATORE DI NIBALI

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 ??  ?? SIMBOLO D’ITALIA Vincenzo Nibali, 33 anni, col trofeo della Sanremo: l’ha conquistat­a il 17 marzo con un colpo di genio (e di gambe) sul Poggio. A destra, un gigantesco tricolore sembra aspettare l’azzurro sulla côte de Saint-Roch, la seconda delle 11...
SIMBOLO D’ITALIA Vincenzo Nibali, 33 anni, col trofeo della Sanremo: l’ha conquistat­a il 17 marzo con un colpo di genio (e di gambe) sul Poggio. A destra, un gigantesco tricolore sembra aspettare l’azzurro sulla côte de Saint-Roch, la seconda delle 11...

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