SARRI: «NON CAMBIA QUASI NULLA LA JUVE È IL POTERE TECNICO E NON SOLO»
«Vincere a Torino è sempre difficilissimo e stupendo, però bisogna essere lucidi. Le possibilità sono poche con la Juve davanti»
Eadesso gli verrà riconosciuto il coraggio di non aver cambiato, di non aver ceduto alle pressioni della critica che gli aveva consigliato, a più riprese, di cambiare uomini (Mertens e Hamsik) e modulo (4-2-3-1). Maurizio Sarri s’è fidato delle sue idee. Battere la Juve è stato il suo grande capolavoro che potrà completare vincendo lo scudetto. «Mettere in difficoltà la Juve e farla giocare sulle ripartenze è difficile per tutti. Invece non gli abbiamo concesso niente, se non qualche calcio piazzato. La vittoria è stata una logica conseguenza del nostro atteggiamento. Credo nello scudetto? Per ora mi sono divertito, abbiamo fatto felice una tifoseria straordinaria come la nostra, poi la Juve resta davanti e non cambia quasi nulla. Dobbiamo pensare alla gara di Firenze, le possibilità sono poche con la Juve davanti», ha osservato il tecnico napoletano. ESULTANZA Al fischio finale di Rocchi s’è girato verso il settore dietro la sua panchina ed ha esultato insieme ai tifosi. Un’euforia giustificata, che gli ha tolto di dosso quel macigno di tensioni che ne ha condizionato l’immediata vigilia della partita col gestaccio rivolto ai tifosi della Juventus. Il primo a complimentarsi per l’impresa compiuta è stato Aurelio De Laurentiis che non era presente all’Allianz Stadium. «Felice per una vittoria di grande prestigio. Complimenti a tutti, nessuno escluso», è stato il commento del presidente, affidato a un tweet.
INSISTERE Lo ha chiesto, l’allenatore, alla squadra. L’ha chiesto prima della partita e lo ha rifatto nel chiuso dello spogliatoio dopo aver messo alle corde la Juventus. Il campionato è alla portata del Napoli, soprattutto adesso che la capolista ha evidenziato un notevole crollo fisico ed è attesa da due trasferte insidiosissime, contro Inter e Roma. «Vincere qui è sempre difficilissimo e stupendo, perché so che soddisfazione darà ai nostri tifosi. Dobbiamo però essere lucidi, perché è una soddisfazione singola, per il resto cambia poco. La Juve rappresenta il potere tecnico, e per me anche un altro tipo di potere, è la squadra contro cui tutti vorrebbero vincere».
CONFERME Non ha voluto ascoltare suggerimenti, Sarri. «Io non sento nessuno e non leggo e vedo niente. Da quel punto lì ascolto solo l’opinione di mio nipote. Mi sembrava una bestemmia venire qui a cambiare quel calcio che ci ha portato a venire qui, a giocarci la gara con la Juve. C’era intenzione di cambiare modulo negli ultimi 25’, ma la grande intensità della Juve in mezzo al campo ci ha sconsigliato di cambiare».
GESTACCIO La conclusione è su quel dito medio mostrato ai tifosi della Juventus, all’arrivo del pullman allo stadio. «I tifosi della Juve non c’entrano niente, ho risposto a persone che ci stavano insultando e sputando perché napoletani. Mai mi sognerei di fare un gesto contro i tifosi della Juve. In albergo siamo stati con un tifoso della Juve, abbiamo riso e scherzato. I tifosi non c’entrano niente».