SPALLETTI E LA FATICA FINALE «ICARDI STIA PIÙ VICINO TROPPO DISTANTE DAGLI ALTRI»
«Col 5-4-1 Mauro era irraggiungibile. Nel finale abbiamo mollato, non pressavamo. Possiamo vincerle tutte, non sarà facile»
L’Inter... Var e i numeri dicono che da tempo non faceva così bene. La vittoria con l’aiuto tecnologico in casa del Chievo potrebbe soddisfare Luciano Spalletti, così come i 66 punti - mai così tanti dopo la 34esima giornata dal 2010-11 -, ma la strada per la Champions è ancora lunga e sulla prossima curva c’è il cartello «Juventus». Anche per questo il tecnico sceglie il basso profilo ed esalta il collettivo malgrado i 37 gol su 56 della coppia Icardi-Perisic: «Mauro e Ivan sono due giocatori nostri, importanti, ma quando la squadra porta il pallone sulla linea di porta come nel primo gol non è difficile buttarla dentro».
MAURITO DISTANTE Spalletti punzecchia soprattutto il capitano. Mentre Valeri attendeva il responso del Var sul primo gol, il tecnico spiegava a Mauro che deve abbassarsi più spesso. E a fine gara ribadisce il concetto: «Non siamo riusciti a dominare subito la gara e questo può creare problemi contro una squadra che sta bene fisicamente. Nel secondo tempo invece abbiamo preso in mano la situazione, pur non gestendo sempre bene le ripartenze. Piuttosto, non mi è piaciuto che nel finale abbiamo un po’ mollato non andando a pressare. Ci eravamo messi col 5-4-1 e Mauro era l’unico terminale, quindi doveva stare a 10 e non a 35 metri dai compagni, che infatti non riuscivano a raggiungerlo». Il problema però resta generale. La squadra non sempre mostra la giusta tensione. «Perché noi siamo bravi nella qualità di alcune giocate - aggiunge Spalletti -, ma a volte siamo titubanti. Potevamo risparmiarci quei minuti finali. Anche se sul loro gol c’era un fallo netto su Vecino».
LAZIO E LEONI Ora in chiave Champions il pericolo è quello di pensare che tutto si deciderà nello spareggio del 20 maggio in casa della Lazio. «Non so se quella gara sarà decisiva - fa l’allenatore -, so che ce ne saranno altre importanti. Nel giro di due giornate, se uno fa sei punti e un altro ne fa uno allora esce dai giochi. Di sicuro dicendo da inizio stagione che se l’Inter non va in Champions è un fallimento non si aiuta la squadra. Malgrado i “tiratori scelti”, abbiamo meritato la vittoria. Il calendario? C’è un detto che dice che il leone mette la stessa forza anche quando va a mangiare la preda più piccola. Non ci manca nulla per vincerle tutte, anche se non sarà facile. Rafinha? Come Brozovic, ha fatto una grandissima partita nel far salire la squadra, gestendo la palla e tenendo botta anche in fase difensiva». Chiusura con siparietto. Dopo i 6mila euro di multa presi per essere entrati in campo in ritardo a Bergamo sia nel primo sia nel secondo tempo (era una specialità di Mourinho), anche ieri i nerazzurri sono ricomparsi per la ripresa ben dopo gli avversari. «Faceva caldo, dovevamo rinfrescarci - ci gira intorno Spalletti -. E poi non ne sapevo nulla, ora sono capaci di chiedere a me quei soldi...».