Crisi Milan Rino e il club tengono tutti a rapporto
●Tensione dopo il tonfo di sabato: annullato anche il riposo di oggi
Il giorno dopo la «vergogna» e le «scuse», come sempre avviene in questi casi è stato quello del confronto. Il giorno dei perché e del richiamo globale alle responsabilità. Così ieri a Milanello si è presentato anche Marco Fassone, che ha tenuto a rapporto la squadra sotto gli occhi di allenatore e direttore sportivo. Poi è stata la volta di Gattuso. Rino sabato notte ci ha dormito su – poco, per la verità –, cosa che gli ha permesso di presentarsi al campo un po’ più a mente fredda, dopo aver lasciato San Siro furibondo. Praticamente inavvicinabile. C’è da capirlo: nelle ultime sei partite il Milan ha rovinato quanto di buono aveva fatto precedentemente in termini di risultati; nell’ultima si è autolesionato anche a livello psicologico, restituendo un’immagine orribile di sé. Rino è arrabbiato con diversi giocatori, per esempio con i tre centravanti (per motivi diversi), ma nel discorso fatto ieri alla squadra, oltre alla ovvia fermezza nelle parole è emerso anche parecchio dispiacere. Amarezza. Facile immaginare che non si aspettasse un’involuzione simile soprattutto dal punto di vista mentale. Una situazione complicata anche dall’annullamento di entrambi i giorni liberi (ieri e oggi), decisione che alcuni giocatori non hanno chiaramente preso bene, più che altro per la necessità di riposare. In questo senso, con un ultimo mese in cui è d’obbligo portare a casa l’obiettivo europeo, da parte dell’allenatore occorrerà un grande equilibrio e probabilmente ancora più «sensibilità» del solito nella gestione del gruppo. Qualità che Rino ha già mostrato di avere. CONTI Ovviamente a Milanello sono tutti consapevoli della pessima figura. Il fatto che ieri a Milanello oltre a Mirabelli, presenza abbastanza fissa, ci fosse Fassone, che al campo invece si vede molto meno di frequente, è prova evidente dell’unità di crisi. L’a.d. ha richiamato l’attenzione sull’importanza della partecipazione all’Europa League, in termini di prestigio e più concretamente di economia: perdere anche la minore delle competizioni internazionali, dopo aver abbandonato il sogno Champions, sarebbe un grave rischio per i conti della società. Il settimo posto potrebbe invece compromettere la stagione anche da un altro punto di vista, quello più strettamente legato alla logistica e all’organizzazione estiva: con il primo atto dei preliminari europei in programma tra fine luglio e inizio agosto, il Milan dovrebbe nuovamente iniziare a lavorare presto, con una preparazione anche stavolta mirata (e pericolosa per il resto della stagione), e col serissimo rischio di ripercussioni sulla tournée americana (prima partita, con lo United, il 25 luglio), che oltre a portare visibilità porta anche qualche milioncino.
COCCI L’a.d. ha ricordato tutto questo. Mirabelli si è invece limitato all’ascolto dopo essersi esposto in prima persona due sere fa, rimarcando le scuse e la vergogna già nei titoli di Gattuso. Altri moniti filtrano comunque dal club, come l’invito a «raccogliere i cocci per ricomporre il vaso» o l’urgenza di armarsi di nuovo «dopo aver perso una battaglia ma con la necessità di vincere la guerra». A disposizione restano quattro partite di campionato e una finale di Coppa Italia.