La Gazzetta dello Sport

Cappotto belga Errani stanca «Ho solo bisogno di serenità»

●L’Italia delude a Genova: ora spera nell’allargamen­to del tabellone a 16 squadre

- Federica Cocchi INVIATA A GENOVA

Niente lieto fine. Niente rimonta, niente lotta addirittur­a se non per pochi game. Finisce 4-0 per il Belgio il playoff di Federation Cup contro l’Italia. Il colpo del k.o. è arrivato con il primo singolare tra Elise Mertens e la nostra Sara Errani. Toccava alla romagnola tenere a galla l’Italia, ma il salvagente azzurro ieri era sgonfio e non è riuscito nel compito di portare la sfida almeno al quarto singolare.

PRIMO SET Sara ha lottato come ha potuto nel primo set contro la belga, numero 17 al mondo, ma nel secondo non c’è stata partita e il match si è chiuso 6-3 6-1 con trionfo belga. Aggrappand­osi al pensiero positivo, va detto che questa sconfitta potrebbe anche non pregiudica­re nulla visto che questa estate la Itf potrebbe decidere per l’allargamen­to del tabellone della Federation Cup a sedici squadre.

INGARBUGLI­ATA E’ un’Italia Errani-dipendente, quella che va in campo contro il Belgio. Sara è la più esperta, è quella a cui le ragazze guardano con ammirazion­e. E’ quella che la capitana azzurra Tathiana Garbin indica come esempio di abnegazion­e, sacrificio e attaccamen­to alla maglia. Ma forse per la romagnola in questo momento sono richieste troppo alte. La sua classifica non è più quella di una volta, le energie mancano e sono forse più mentali che fisiche. «Sono rimasta ferma tutta la settimana scorsa per qualche acciacco muscolare e questo forse mi ha tolto un po’ di fiato, ma in generale sto bene — spiega, serena, dopo la sconfitta con la Mertens —. Credo sia un problema soprattutt­o mentale, ma non dovuto alla pressione di mantenere viva la sfida. In questo momento sono io a non essere serena per problemi che esulano dal tennis». Inevitabil­e pensare al ricorso al Tas da parte di Nado Italia per la positività al doping per cui la Itf le aveva dato due mesi di squalifica credendo alla buonafede.

FUTURO Il futuro però è ancora azzurro, Sara non vuole rinunciare alla Nazionale a cui lega alcuni tra i ricordi migliori della carriera: «Giocare con la maglia dell’Italia mi inorgoglis­ce e cerco sempre di dare il massimo — ha spiegato la romagnola, che ieri ha anche ricevuto il Fed Cup Committmen­t Award, dedicato alle tenniste che più si sono impegnate in questa manifestaz­ione —. Voglio continuare a dare il mio contributo anche se in queste partite non ci sono riuscita. Dipende dalla situazione che sto vivendo, ho solo bisogno di serenità».

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