Pazza gioia Napoli non dorme e pensa al futuro «Concentriamoci»
●L’ex presidente Ferlaino: «Se passiamo a Firenze è fatta». Il sindaco De Magistris: «Una sola anima»
Buongiorno, Napoli. Quanti volti assonnati popolano la città. Assonnati, certo, ma felici dopo la notte di festeggiamenti. Quante emozioni. Belle, profonde, che hanno portato al delirio migliaia di tifosi e tante persone comuni, eccitate dal sol fatto di aver battuto la Juventus. Per le strade batte ancora forte il cuore di Napoli, strapazzato da quel colpo di testa di Kalidou Koulibaly: ci vorranno giorni perché ritorni a pulsare regolarmente. Mille, diecimila, ventimila: non è stato facile fare un censimento delle persone che domenica notte hanno invaso l’aeroporto di Capodichino, contagiati da un entusiasmo incredibile. Tutto sommato, potrebbe obbiettare qualcuno, il Napoli non ha ancora vinto, anzi è ancora a meno uno dalla capolista. Si, va bé, questo lo può pensare soltanto chi non è napoletano, chi non ha mai vissuto la rivalità con la parte juventina del tifo. Da quando esiste il calcio, ai campioni che hanno vestito la maglietta azzurra è sempre stata fatta una richiesta dai tifosi, l’unica: «Batteteci la Juventus, per favore». E’ stato così negli anni di Vinicio e Jeppson, in quei pochi di Omar Sivori e José Altafini, in quelli di Rudy Krol fino al settennato di Diego Maradona durante i quali battere l’odiata rivale non è stata più un’impresa epocale ma una consuetudine, o quasi.
PAZZI DI GIOIA L’eccitazione notturna ha unito tutti, ha messo d’accordo la politica, impresa ardua in questo periodo; è entrata nelle stanze occulte della Curia locale ed ha avuto momenti di intensa aggregazione in città, ma anche a Castel Volturno dove all’alba il centro sportivo è stato invaso da una marea umana, giunta fin lì, in provincia di Caserta, per accogliere il pullman con a bordo gli eroi di Torino. «Mamma mia, che spettacolo», ha esclamato capitan Hamisk nel vedere quell’onda azzurra che era lì lì per travolgerli. «Oggi sono felice per tutti i napoletani dell’universo, squadra e popolo, unica anima, stesso corpo in un cuore senza limiti», ha detto Luigi De Magistris, il primo cittadino. Lui è un uomo orgoglioso prima che un tifoso contento: «Ho vissuta una serata entusiasmante, con un gol strepitoso che dà l’idea della potenza di una squadra che non molla mai. Tutto ciò dimostra che la squadra ci crede e non molla, la Juve non ha fatto praticamente un tiro in porta, quindi la gioia è immensa. Ora dobbiamo essere tutti concentrati».
HO ESULTATO, È STATO IL SODDISFACIMENTO DI UN SOGNO IL CARDINALE SEPE SUL GOL DI KOULIBALY
SACRO E PROFANO Gli è bastato un colpo di testa, e che colpo di testa, perché la gente cancellasse dalle immagini sacre il volto di San Gennaro per sovrapporgli quello di Koulibaly.
Un vero e proprio atto di fede per il miracolo avvenuto all’Allianz Stadium. Chiuso nel suo appartamento privato, il cardinale Crescenzio Sepe ha potuto tifare in tutta libertà. «Ho esultato, è stato un urlo liberatorio, per la paura che ciascuno ha covato in questi mesi, nella preoccupazione di vedere svanire la possibilità di battersi fino all’ultimo per lo scudetto. E’ stato il soddisfacimento di un sogno, perché battere la Juventus a Torino è sempre motivo di particolare orgoglio», ha osservato l’alto prelato che proprio alla
vigilia aveva invocato San Gennaro per un miracolo fuori ordinanza.
SEGNALI PREMONITORI Campionato riaperto, dunque. E da queste parti l’ottimismo è crescente, l’impressione stavolta è che il Napoli possa arrivare fino in fondo e portare a casa il terzo scudetto della propria storia. E’ quanto immagina Maurizio De Giovanni. «La situazione è quella che tutti sognavamo che fosse, riaprire il campionato ed invertire l’inerzia. Siamo sotto ancora di un punto, che diventano due. L’impresa di domenica, però, ha un valore a sé. Sono convinto che la partita di ieri sarà ricordata a lungo dal popolo napoletano. Palo della Juve e cambio Chiellini mi sono sembrati dei segnali», ha spiegato lo scrittore napoletano.
CREDERCI Ora più che mai bisogna crederci. Lo dice anche uno che di scudetti se ne intende. «Io ci credo. Noi napoletani dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra per quello che sta facendo. Il calendario della Juventus è complicato, mentre il Napoli se vince a Firenze non avrà più ostacoli», ha detto Corrado Ferlaino, il presidente degli unici due scudetti.