La Gazzetta dello Sport

Mauro «LA JUVE MI HA DELUSO NAPOLI, E’ GIA’ UN SUCCESSO»

IL DOPPIO EX: «CON PLATINI E MARADONA ERA SHOW. IL MOTTO DEI BIANCONERI LEGITTIMA IL NON GIOCO. INTER SNODO DECISIVO? IO RICORDO ROMA-LECCE...»

- di FRANCESCO CENITI

GLI AZZURRI HANNO FATTO IL MASSIMO E TUTTI LI DAVANO FINITI

FESTA SCUDETTO? A TORINO CI PENSAMMO NOI A NAPOLI INVECE...

MASSIMO MAURO EX DI JUVENTUS E NAPOLI

«Se domenica in campo ci fossero stati Platini e Maradona, lo spettacolo sarebbe stato molto diverso: avrebbero preso per mano Juve e Napoli, infiammand­o la partita con colpi di alta classe. E invece è andata in scena una misera rappresent­azione, soprattutt­o per colpa dei bianconeri». Massimo Mauro parla per esperienza: ha giocato con roi Michel e col Pibe de Oro. Non solo, ha vinto lo scudetto a Torino nel 1986 e a Napoli nel ‘90. Chi meglio di lui per inquadrare la volata scudetto.

Mauro, Allegri è stato molto criticato in queste ore: Juve troppo rinunciata­ria col Napoli. Concorda?

«Sono rimasto deluso: mi sarebbe piaciuto vedere la Juve di Madrid o quella di Monaco col Bayern. Aspettare gli avversari è stato mortifican­te per le potenziali­tà della squadra. Ma sposterei le critiche ai giocatori».

Come mai?

«Perché in campo vanno loro e i grandi campioni si devono prendere le responsabi­lità, inventare qualcosa. Allegri non è la prima volta che gioca così, ma gente come Dybala, Higuain e Douglas Costa devono fare di più. Lasciare una traccia. E invece sono stati impalpabil­i. E deve riflettere pure la società».

Come mai?

«Lo slogan “vincere è l’unica cosa che conta” giustifica la gara di domenica. E invece la Juve dovrebbe dare l’esempio, fare come i grandi club europei. Certo, bisogna vincere, ma facendo divertire i tifosi. Anche perché i bianconeri hanno un gruppo importante. E invece si sono accontenta­ti del compitino: i pareggi di Ferrara e Crotone nascono per questa mentalità. Se la Juve perderà lo scudetto, saranno proprio quelle 2 gare a fare la differenza. Non certo lo scontro diretto».

La Juve sabato ha l’Inter: per Allegri è la sfida decisiva.

«Ha ragione: perdere significa alzare bandiera bianca. Ma occhio, in un campionato così strano non mi stupirei se lo scudetto volasse via in una gara considerat­a facile. Nel 1986 andò così».

Torniamo indietro nel tempo.

«Ero alla Juve e la Roma ci rimontò in modo pazzesco: pari a 2 gare dalla fine. Ci davano morti, ma i gialloross­i persero in casa col Lecce retrocesso e noi vincemmo di misura un match tosto col Milan, ma a differenza di domenica attaccammo per 90’».

A Napoli non saranno contenti di questo ricordo...

«Intanto giocano a Firenze, gara difficile... E poi la vittoria di Torino è stata un pieno di energie. Fino a 20 giorni fa tutti davano il Napoli per finito: pari a Sassuolo, poi la rimonta clamorosa col Chievo, lo 0-0 col Milan e le difficolta contro l’Udinese. Ora il successo con la Juve, al 90’, ha ribaltato le prospettiv­e».

E Sarri ha cercato la vittoria col bel gioco.

«Ha un’organizzaz­ione di gioco precisa e dispendios­a. Vuole fare la partita a costo di perderla. E non ha un piano B».

In che senso?

«Gli mancano i giocatori per variare modulo: come cambio importante ha solo Milik. Ma i titolari conoscono a memoria schemi e movimenti. E quindi Callejon con la lingua di fuori può comunque fare gol in qualsiasi momento. Il Napoli ha fatto molto di più delle sue possibilit­à: ecco perché hanno festeggiat­o dopo la vittoria di Torino».

Questo può essere pericoloso?

«Non credo, sanno di aver dato il massimo. La Juve è obbligata a vincere: per storia e forza della rosa. Il Napoli non ha nulla da perdere, mentre i bianconeri sono padroni del loro destino. Chi è favorito? Stesse possibilit­à».

Non essendoci Platini e Mardona, chi farà la differenza: Dybala e Insigne?

«Non facciamo paragoni simili, sono una bestemmia. Parlare di Dybala come del nuovo Messi è stato un grave errore. E’ un ottimo giocatore, non un fuoriclass­e. E il discorso vale pure per Insigne. Ma certo, loro con Higuain o Mertens, devono osare di più».

Lei ha vinto lo scudetto a Torino e a Napoli. Differenze?

«Tantissime, perché sono città diverse per storia e cultura. Alla Juve la festa scudetto la organizzam­mo noi giocatori, a Napoli dopo 15 giorni per andare a Forcella dovevi camminare sopra le macchine perché tutto era ancora paralizzat­o. Godiamoci questa volata: il miglior spot per la A».

 ??  ?? Massimo Mauro, 55. Ha giocato con la Juve di Platini (vinse lo scudetto nel 1986) e il Napoli di Maradona (vinse lo scudetto nel 1990)
Massimo Mauro, 55. Ha giocato con la Juve di Platini (vinse lo scudetto nel 1986) e il Napoli di Maradona (vinse lo scudetto nel 1990)
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Il tecnico Alberto Bigon in mezzo a Mauro e Maradona che hanno giocato insieme nel Napoli dal 1989 al 1991
CON DIEGO Il tecnico Alberto Bigon in mezzo a Mauro e Maradona che hanno giocato insieme nel Napoli dal 1989 al 1991
 ??  ?? CON LE ROI Massimo Mauro in compagnia di Michel Platini. Hanno giocato insieme nel 1985-1986 e nel 1986-1987
CON LE ROI Massimo Mauro in compagnia di Michel Platini. Hanno giocato insieme nel 1985-1986 e nel 1986-1987
 ??  ?? ALLA JUVE La figurina Panini di Massimo Mauro nella raccolta Panini della stagione 1988-1989
ALLA JUVE La figurina Panini di Massimo Mauro nella raccolta Panini della stagione 1988-1989
 ??  ?? AL NAPOLI Raccolta Panini del 1989-1990: Mauro è al primo anno al Napoli e vincerà lo scudetto
AL NAPOLI Raccolta Panini del 1989-1990: Mauro è al primo anno al Napoli e vincerà lo scudetto

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