La Gazzetta dello Sport

Vangelo Klopp «Serve rispetto Per la Roma e i suoi tifosi»

●«Ammiro il calcio di Di Francesco: ha gli occhiali come me, ma è più in forma...»

- Stefano Boldrini INVIATO A LIVERPOOL (ING)

Ride, scherza, applaude. La conferenza stampa di Jürgen Klopp è uno show che spiega anche il successo di uno spot pubblicita­rio che lo ha avuto per protagonis­ta, ma il manager dei Reds diventa terribilme­nte serio quando si parla dell’accoglienz­a da riservare ai tifosi gialloross­i. Dopo l’assalto al bus in occasione dei quarti di finale di Champions League con il Manchester City, si teme infatti un pericoloso bis. Il 4 aprile scorso, qualcosa non funzionò nel piano di prevenzion­e e Pep Guardiola, ironicamen­te, ringraziò le autorità di Liverpool. Klopp fa il portavoce dell’invito alla civiltà: «Tutti conoscono Roma per la sua bellezza. Questa partita è l’occasione per mostrare al mondo anche il fascino di Liverpool e l’ospitalità di questa città. All’Anfield è diverso, voglio il solito ambiente che ci dà una carica incredibil­e, ma all’esterno dello stadio serve rispetto».

RISPETTO Klopp usa la stessa parola, «rispetto», quando si parla di una Roma approdata a sorpresa nel penultimo atto di Champions League e di una semifinale che per qualcuno è di serie B: «Sono giudizi che non mi interessan­o. Noi e la Roma abbiamo ampiamente meritato di arrivare a qui. Quando mi hanno detto che la Roma aveva vinto 3-0 con il Barcellona, non riuscivo a crederci perché all’andata aveva perso 4-1, ma il calcio è questo. Ammiro la Roma che ha perso un talento come Salah ed è riuscita comunque a restare ad alti livelli. La Roma ha un centravant­i che conosco molto bene come Dzeko, un centrocamp­ista esperto come Nainggolan, talenti di valore come Under e Schick, un esterno di valore internazio­nale come Kolarov».

LUI E DI FRANCESCO Il manager tedesco spende parole importanti anche per il collega, Eusebio Di Francesco: «Il nostro percorso è abbastanza simile. Percorriam­o la stessa strada. Ci piace il bel calcio e ammiro la sua organizzaz­ione. Le nostre affinità? Portiamo entrambi gli occhiali, ma lui mi sembra più in forma del sottoscrit­to». Su un possibile futuro italiano, non si sbilancia: «Non so se sarebbe il caso, so ordinare solo un piatto di spaghetti al ristorante. Poi starò qui a Liverpool, spero, almeno quattro anni. Quanto al futuro, sarà quel che sarà. Io comunque ho una grossa consideraz­ione del calcio italiano. Lo seguo e lo ammiro».

QUANDO MI HANNO DETTO DEL 3-0 SUL BARÇA NON CI CREDEVO JÜRGEN KLOPP SUGLI AVVERSARI

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