Reggiana k.o. Il Padova in B senza giocare Trionfo Bisoli
●La terza è fermata dall’AlbinoLeffe I veneti risalgono dopo 4 campionati Esulta il presidente: «È meraviglioso»
Quando la promozione arriva in poltrona. Nemmeno il miglior regista di film thriller avrebbe potuto scrivere il finale di una sceneggiatura così. Trionfo atipico certamente, ma che alla fine ha rispecchiato i valori della squadra che è stata in testa al campionato saldamente da novembre in poi. Il Padova torna in Serie B a distanza di quattro anni: era il 25 maggio 2014 quando, perdendo a Siena, i veneti salutavano la categoria, solo l’inizio di un incubo che avrebbe portato alla mancata iscrizione in Lega Pro e alla rifondazione della società ripartendo dai dilettanti. Dalla paura al sogno passando anche per la sofferenza dell’ultimo periodo (2 punti nelle ultime 3 partite). Padova ha vissuto così con ansia e trepidazione le 28 ore più lunghe: dal pareggio di Fermo di domenica, con la promozione toccata per solo un quarto d’ora, al fischio finale di Bergamo, tra speranze, scaramanzie e attese.
FESTA Tutta la squadra (ma non Bisoli che è arrivato a festeggiare solo più tardi a giochi fatti) con il presidente Bonetto ha vissuto la serata al centro sportivo di allenamento, dove è scattata la festa tra maglie celebrative, cori e un’apposita torta. I tifosi sono scesi in strada, dalle piazze del centro passando per il Prato della Valle. Tra i primi a congratularsi il sindaco di Padova, Sergio Giordani, che è stato negli anni 90 il presidente che ha portato la squadra nella massima serie: «Sono felicissimo, per me è una grande soddisfazione». Emozione e lacrime per l’attuale numero uno Roberto Bonetto (uno di quelli che con Giuseppe Bergamin aveva deciso di prendersi a cuore la ricostruzione del Padova nell’estate del 2014): «Si avvera un sogno. Siamo tornati in B. È meraviglioso».