Sua altezza Miressi sulla scia di Morozov
Alessandro Miressi è il più alto e il più veloce centista italiano nello stile libero: da quei 202 centimetri è venuto fuori un 48”35, che in Europa è il 4° tempo dell’anno. Non fosse arrivato da Mosca l’uragano Vladimir Morozov (47”75), il torinese del '98 sarebbe pure nella top ten mondiale. Retrocedere di un posto non è che gli cambi la vita: la sua ascesa è appena cominciata. Alle selezioni azzurre di Riccione per gli Europei di agosto a Glasgow il lungagnone allenato da Antonio Satta ha bruciato il campione europeo ogni vasca, Luca Dotto, favorito dalle leve più lunghe.
GIGANTE La velocità azzurra ha due nuovi gemelli, Miressi e il romano Ivano Vendrame, che s’allena a Roma con Dotto agli ordini di Claudio Rossetto, che a Torino trasformò Filippo Magnini da ranista a velocista portandolo due volte sul tetto del mondo. Ritiratosi Magno, bisogna guardare a Miressi per una (auspicabile) nuova età dell’oro. Che ci sia un ricambio generazionale lo si vede anche dal milanese Andrea Vergani, 3° al mondo in 21”70 sui 50 sl (e 2° europeo dopo il britannico Proud da 21”30). Miressi solo da settembre nuota due volte al giorno, e senza l’obbligo scolastico sta dedicandosi a tempo pieno al nuoto. Non solo: può lavorare ora anche in palestra, dove ormai si decidono i destini degli sprinter. «Sì, siamo pronti a raccogliere l’eredità del grande capitano per la gara regina e per la staffetta veloce. Dopo questo tempo di Riccione anche io posso pensare a una medaglia. Devo crescere nella prima vasca senza strappare e tenere fino alla fine. Ora sono tranquillo senza scuola: faccio tre giorni i doppi allenamenti e tre volte alla settimana vado in palestra». MURO Se Dotto resta l’unico italiano ad aver infranto la barriera dei 48” in 47”96, Miressi già pensa a raggiungerlo: «Devo ancora potenziarmi, diventare più ciccione, più grosso. Peso 97 kg, mi dovrei definire un po’ di più. I decimi sono in palestra, devo ancora migliorare l’arrivo, in partenza sono ancora lento di potenza rispetto agli altri, ma come scivolamento va già bene». Figlio di una casalinga e di un idraulico con i quali vive a Moncalieri, appassionato di informatica e giochi, se pensa ai Giochi veri di Tokyo s’illumina d’immenso.