Il Molise fa sorridere Berlusconi «E ora vinciamo anche in Friuli»
Ha vinto il centrodestra, che con il 43,5% dei voti ha eletto il forzista Donato Toma come nuovo governatore del Molise, strappando la regione al centrosinistra. E ha “vinto” la scarsa partecipazione, perché a votare è stato solo il 52,2% degli aventi diritto (rispetto al 71,6% delle Politiche del 4 marzo). Il Molise da ieri ha un nuovo governatore. Una regione piccola (meno di 350 mila gli aventi diritto al voto), ma un test elettorale diventato importantissimo, perché è il primo dopo i risultati delle Politiche del 4 marzo, e dopo lo stallo per la formazione del governo. La vittoria di Toma (sostenuto da 9 liste) consolida e fa gioire il centrodestra (Forza Italia è il primo partito della coalizione con il 9,4%, la Lega è all’8,2%, in controtendenza rispetto al dato nazionale); mette un po’ sulla difensiva il M5S (Andrea Greco è arrivato secondo, raccogliendo il 38,5%, sotto il 44,8% raccolto un mese e mezzo fa, ma è comunque il primo partito del Molise con il 31,6%); vede crollare il centrosinistra (Carlo Veneziale si ferma al 17,1%, con il Pd al 9%). Il quarto candidato governatore, Agostino Di Giacomo di CasaPound, raccoglie solo lo 0,4%. «Dal Molise parte un segnale nazionale importante: il centrodestra unito ha la capacità di raccogliere il consenso degli italiani per guidare le regioni e il Paese. Il messaggio degli elettori è stato chiaro, ora dobbiamo impegnarci con tutte le nostre energie per ripetere lo stesso successo in Friuli Venezia Giulia (dove si voterà domenica prossima, ndr)», è il commento del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Tra i bocciati illustri delle Regionali in Molise c’è Cristiano Di Pietro, consigliere uscente e figlio dell’ex pm di «Mani Pulite» ed ex ministro, Antonio Di Pietro: per lui solo 338 voti di preferenza, insufficienti per essere rieletto in consiglio regionale.