Udinese-Tudor mossa a sorpresa «Salvezza e poi...»
●●uidolin, Delneri e Reja rifiutano Contratto al croato fino a giugno 2019: «Rosa buona, sono fiducioso» Il vice è Iuliano
«Sono qui per salvare l’Udinese e restare». Igor Tudor irrompe nel pianeta Udinese e lo fa in modo deciso. La determinazione non gli faceva difetto quand’era calciatore e l’allenatore non sarà molto diverso, anzi. L’Udinese presenta il nuovo tecnico al termine di una giornata convulsa, con voci e smentite che si rincorrevano a ritmo tambureggiante. L’annuncio dell’ingaggio di Tudor, arrivato nel primo pomeriggio, ha chiuso il cerchio. Dopo la sconfitta di domenica con il Crotone Gino Pozzo aveva dato mandato ai suoi collaboratori di sondare le varie opzioni. I nomi raccolti si conoscono: Stramaccioni, Reja, Delneri. Il dg Franco Collavino ha voluto puntualizzare: «Abbiamo avuto i telefoni roventi in queste ultime ore. Sono stati tanti gli allenatori che si sono proposti. Dovevamo scegliere tra un profilo di un tecnico per quattro gare e uno con una progettualità. Abbiamo optato per la seconda opzione e Tudor è qui perché rappresentava la nostra prima scelta».
CAPITOLO GUIDOLIN Una riflessione a parte merita il tecnico veneto. Una chiamata da Udine per Castelfranco è partita, al sondaggio, però, non ha fatto seguito un affondo decisivo. «Con Guidolin abbiamo vissuto periodi bellissimi – ha spiegato Collavino –, a lui ci lega un grande affetto, e ogni volta che siamo in difficoltà spunta in maniera un po’ romantica il suo nome. Sappiamo, però, che il mister ha fatto altre scelte e che vorrebbe allenare all’estero e quindi abbiamo preferito evitare qualsiasi forzatura». Ieri in sede è passato Delneri esonerato a novembre e ancora a libro paga. Gigi evidentemente ha declinato l’invito. Anche Reja è stato contattato. «Ma ho rifiutato, meglio dare largo ai giovani».
OCCASIONE Il successore di Oddo (Massimo si è congedato su Instagram: «Sono arrivato ospite e mene vado come amico, grazie Udine») ha cominciato la carriera di allenatore ricoprendo il ruolo di assistente di Reja all’Hajduk Spalato nel 2009. In Italia, invece, i suoi colori sono stati solo il bianco e il nero: la Juve e il Siena da calciatore, ora l’Udinese da allenatore. Tudor, che ha firmato un contratto fino a giugno 2019 con automatica opzione fino al 2020 al verificarsi di determinate condizioni, ha sottolineato che «il momento è delicato, dobbiamo conquistare la salvezza e poi ripartire con nuova energia sperando che non si ripeta una stagione come questa».
BASTONE E CAROTA In quattro partite un allenatore non può fare miracoli: «Non parlo di numeri e di moduli, quelli contano fino a un certo punto – spiega il croato –: l’importante sono la qualità, l’intensità e lo stile di gioco». Negli ultimi quattro anni si sono susseguiti a Udine sei allenatori. Lui è il settimo. Evidentemente il problema non sta in panchina ma nel gruppo di giocatori. «Credo che la soluzione del bastone e della carota sia sempre la migliore – spiega Tudor –. Ho visto i ragazzi molto scossi e dispiaciuti per la situazione e per questo ho dato loro appuntamento all’allenamento di domani (oggi ndr.) per le 18». Poi assicura: «Qualcuno mi ha detto di pensarci bene prima di accettare, la situazione è particolare, ma considero la rosa buona». Il vice sarà Mark Iuliano, suo compagno di squadra alla Juve. E’ arrivato nella notte e questa mattina firmerà il contratto. Per la cronaca domani è il 20º anniversario del discusso rigore su Ronaldo.
DOBBIAMO RESTARE IN A E RIPARTIRE CON NUOVA ENERGIA
IGOR TUDOR ALLENATORE UDINESE