La Gazzetta dello Sport

Tamberi «UN RITORNO SENZA FRETTA MA SONO GIA’ AL MIO MEGLIO»

- L’INTERVISTA di ANDREA BUONGIOVAN­NI

La località si chiama Belek, è nella provincia di Antalya, Turchia: appoggiata al Mediterran­eo, d’inverno conta 750 abitanti, d’estate fino a 10.000. Il centro, polifunzio­nale, è il Gloria Sports Arena. Disteso su 35.000 metri quadri di terreno e con decine di impianti, ospita eccellenze internazio­nali di atletica, nuoto, calcio, tennis, hockey prato e diverse altre discipline. Dal 9 aprile e per tre settimane, fino a domenica, anche Gianmarco Tamberi e Alessia Trost, al lavoro in vista della stagione estiva. Se lei, col bronzo mondiale indoor di marzo a Birmingham, s’è rilanciata, lui, dopo un paio d’anni in salita, è a caccia di riscatto.

Gimbo, come vanno le cose?

«Ho fatto raduni in Sudafrica, in Qatar, negli Stati Uniti e in Spagna: logisticam­ente nessuna soluzione è migliore di questa. E’ tutto al top: dalla pedana alla pista, dalla palestre alla casa che ci ospita. Le temperatur­e sono perfette: mi alleno a torso nudo».

Chi compone il gruppo?

«Papà Marco che ci allena, Alessia, il fisioterap­ista Antonio Abbruzzese e Maia, 19enne italoargen­tina che lavora da qualche mese con noi».

Nessun problema, dunque?

«In tutto, dopo la prima parte dello stage, siamo rimasti un po’ soli. All’inizio c’era il bielorusso Seliversta­u, bronzo europeo indoor 2017, le ucraine Levchenko e Gerashchen­ko, la belga Thiam, olimpionic­a dell’eptathlon, oltre al triplista turco-cubano Copello e all’ostacolist­a azzurra Pedroso. Andati via loro, è diventato un po’ meno stimolante. Ma abbiamo sempre fatto tutto al me glio. Con la giusta calma e concentraz­ione».

Perché Belek?

«Perché, oltre a quel che offre, è a una sola ora di fuso e a cinque di volo dall’Italia. E’ stato Massimo Matrone, marito e allenatore della Pedroso, a suggerirce­la».

Dopo la rinuncia a quasi tutta la stagione indoor, come sta?

«Ho ripreso il 20 febbraio e sono stati due mesi perfetti. Il dolore per la botta alla caviglia è scomparso, fisicament­e ero già a posto, in questo periodo ho finalizzat­o la tecnica».

HO BUONE SENSAZIONI PERÒ INUTILE RISCHIARE

GIANMARCO TAMBERI AZZURRO DEL SALTO IN ALTO «Sono stati due mesi perfetti. Il dolore alla caviglia è scomparso»

«Nella preparazio­ne anche nuovi esercizi di visualizza­zione col mental coach»

Con quali risultati?

«Per ora, come da programmi, salto con rincorsa a cinque passi. E va alla grande: la settimana scorsa, con 2.15, ho eguagliato il personale del 2016. Prima e dopo non aveva mai saltato più di 2.05. Poi ho accusato un fastidio a una coscia, ma anche quello è superato. Tra qualche giorno allungherò a sette passi, tra una ventina a nove. Stando bene, sarà un processo facile».

Di recente, dopo una seduta con 3x100, 3x80 e 3x60, ha scritto «Mi sento come Colombo quando ha visto l’America»: come sono i parametri sulla velocità?

«Non ho mai spinto al massimo, ma sui 60 hs mi sono migliorato fino a 8”05 manuale».

Quando debutterà?

«Non ho fretta, non rischierò: forse il 7 giugno a Oslo, ma potrei anche rimandare».

Venerdì a Doha, nella prima tappa della Diamond League, esordirà Barshim, il 31 maggio al Golden Gala con Alessia, ci saranno Lasitskene e Levchenko: non le prudono i... piedi?

«Sono nato agonista e morirò agonista, ma ho imparato ad avere pazienza. Ora ho dei punti fermi, delle ottime basi: le sensazioni sono tornate buone. Inutile sovraccari­care per affrettare i tempi. E devo stare attento a staccare lontano per tenere la caviglia dritta».

Ha introdotto novità nella preparazio­ne?

«Ho sperimenta­to esercizi di visualizza­zione col mental coach Luciano Sabbatini. Due cellulari e due cuffie: in una la musica, nell’altra, a guidarmi, le sue parole a distanza, da Ancona. L’asticella davanti. Funziona».

E’ a dieta?

«Sto attento, ma senza esagerare: il peso da gara è 76-76.5 kg. L’estate scorso sono arrivato a 73.9... Ora sarò 77.5-78».

E per divertirsi?

«Tuffi in piscina da 10 metri, sedute di crioterapi­a a -110° e qualche highlight dei playoff Nba al pc, tifando come sempre per Houston».

L’ALTISTA SI STA ALLENANDO IN TURCHIA: «SALTO CON RINCORSA A 5 PASSI E VA ALLA GRANDE: LA SETTIMANA SCORSA HO EGUAGLIATO IL 2.15 DEL 2016. L’ESORDIO FORSE IL 7 GIUGNO A OSLO»

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Gianmarco Tamberi, 25 anni, detiene il record italiano di salto in alto sia all’aperto (2.39) che indoor (2.38) tutti e due datati 2016
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