La Gazzetta dello Sport

LO SCUDETTO SI DECIDE QUI

La partitissi­ma Inter-Juve

- Di ANDREA ELEFANTE

Per una volta siamo d’accordo con una vox populi, dove il popolo non è quello che chiacchier­a al bar, ma quello degli addetti ai lavori che si interroga o viene interrogat­o sul destino del nostro campionato: Inter-Juve, faccia a faccia fra «obbligate» a vincere, dirà moltissimo, forse tutto, sull’epilogo della corsa scudetto. E molto su quella Champions. Perché scriverà una classifica molto più decifrabil­e, anche alla luce del calendario delle ultime tre giornate. E perché chiarirà meglio quanto, e cosa, la Juve e l’Inter avranno da spendere nelle partite successive. Troppo presto? Forse. Ma leggiamo nella sintesi più terra terra, all’apparenza anche frettolosa, un fondo di verità: se la Juve dovesse vincere a San Siro, difficilme­nte tornerà a frenare nelle tre partite successive; se l’Inter dovesse frenarla già stasera, difficilme­nte il Napoli da domani al 20 maggio si farà sfuggire l’occasione per guardarla fino alla fine dall’alto in basso. In passato gli è già sfuggita, in realtà: ma perseverar­e, stavolta, sarebbe più che diabolico.

Da stasera, staranno a zero anche i palleggi «gioco prima io, giochi prima tu» rimbalzati nelle schermagli­e dialettich­e Allegri-Sarri (più di Sarri, in verità). Dal 3 marzo in poi - era il sabato del gol di Dybala all’Olimpico e del successivo tracollo al San Paolo contro la Roma - al Napoli è successo di giocare dopo la rivale quattro volte (e nelle ultime due occasioni ha vinto) e alla Juve due: entrambe fatali per i sarriani, visti i pareggi in casa del Sassuolo e del Milan. Giocare dopo può mettere pressione psicologic­a oppure le ali, a seconda dei momenti: in «questo» momento, per una squadra che crede allo scudetto, è un dovere considerar­e solo la seconda ipotesi, tapparsi le orecchie per non ascoltare i «sospettolo­gi» in servizio permanente («La Fiorentina si scanserà, pur di non fare vincere lo scudetto alla Juve»), filtrare la benzina dell’entusiasmo di cui la città ha provveduto a riempire i serbatoi della squadra, in settimana.

La Juve resta padrona del suo destino: è una frase fatta, ma è la pura verità. Contro il Napoli ne è parsa più prigionier­a che padrona, in realtà, ma proprio quella partita può averlo cambiato, in un senso o nell’altro. L’Inter stasera aiuterà il campionato a capire se, e come. E potrà aiutarsi molto da sola. Non male anche il suo destino, se saprà leggere questa sfida come grande occasione e non come dispetto della sorte nel momento cruciale della sua stagione: restare aggrappata al quarto posto e forse stracciare il primo della Juve, la grande nemica della sua storia recente (e non solo). Finora i nerazzurri hanno arbitrato con grande imparziali­tà: due 0-0 contro il Napoli, uno 0-0 contro la Juve. Spalletti probabilme­nte no, ma Sarri si accontente­rebbe dell’applicazio­ne della più rigorosa par condicio.

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