È bunker Napoli La difesa record si esalta con le big
●Un solo gol preso in trasferta con le 6 grandi e 12 in meno rispetto al 2016-17: un trend da scudetto
Il muro azzurro è pronto. Innanzitutto, quello dei tifosi: appuntamento fissato per le 14.30 oggi alla stazione centrale per accompagnare la partenza della squadra verso Firenze, che avverrà in treno (ma non necessariamente da piazza Garibaldi, che sarà letteralmente invasa di gente). Pronto un piano alternativo da parte delle forze dell’ordine, anche se la squadra si attende il bagno di folla che sancirebbe, una volta di più, quell’alleanza con la gente di Napoli che rappresenta una delle armi da sfoderare in questa volata scudetto.
«SPUNTATI» Un’altra è la difesa bunker cui Maurizio Sarri si affiderà anche al Franchi (presenti 3.000 sostenitori al seguito) per «spuntare» pure il Cholito Simeone dalla sua personalissima «lista». Già, immaginatela un po’ così: Sarri ha su un foglio i nomi di tutti gli attaccanti più forti del campionato e di volta in volta, alla fine di ogni trasferta, ha finito per «spuntarli». Higuain è stato l’ultimo in ordine di tempo, prima era toccato a Dzeko, Immobile, Icardi, Kalinic e Gomez. Dalla Juve all’Atalanta, un solo gol al passivo (quello di De Vrij all’Olimpico) per il Napoli sui campi delle altre grandi della A. L’ennesimo esame si chiama appunto Simeone, per altro già tenuto a stecchetto dalla retroguardia azzurra all’andata. Tutti pensano che Sarri sia un maestro della fase offensiva, in realtà i numeri strabilianti del Napoli 20172018 sono quelli della difesa.
RECORD E RUI La Juve non ha mai tirato in porta domenica scorsa, un inedito nella storia dello Stadium. Mai il Napoli, invece, aveva incassato appena 32 reti nei campionati a 20 squadre come avvenuto 2 stagioni fa, guarda caso nel primo anno di Sarri. Un record che rischia ora di essere battuto perché al momento sono solo 23 i gol al passivo a 4 turni dalla fine, addirittura 12 in meno rispetto alla scorsa annata. Evidente il progresso, figlio della ripetitività degli allenamenti e della continuità del progetto tecnico e tattico con la conferma dei perni principali e l’innesto di Mario Rui che già conosceva i dettami di Sarri. Meccanismi mandati a memoria e interpreti adatti alla filosofia di gioco del tecnico, a partire dal «regista» arretrato Reina.
RUI PATRICIO A proposito, Pepe è già in parola col Milan e ieri dal Portogallo sono arrivate conferme sulla pista che conduce a Rui Patricio quale suo erede (confermato l’incontro tra De Laurentiis e Jorge Mendes). Il portiere lusitano è in rotta con lo Sporting Lisbona, come rivelato dal quotidiano A Bola, perché il presidente Bruno de Carvalho ritiene si sia schierato dalla parte dell’allenatore Jorge Jesus nella «faida» interna al club. Così il prezzo del cartellino di Rui Patricio potrebbe scendere e il Napoli, che non vuole spendere per lui i 15 milioni richiesti, potrebbe approfittarne.