La Gazzetta dello Sport

Williams, tutti i mali della nobile decaduta

●Villeneuve, iridato con Grove: «Non hanno più una direzione»

- Gusto Ferronato INVIATO A BAKU (AZERBAIGIA­N)

L’anno scorso il GP dell’Azerbaigia­n fu teatro di un risultato a suo modo clamoroso: il 3° posto di Lance Stroll. Concetto un po’ forzato? Non troppo, se si pensa che quel podio è poi stato l’unico conquistat­o nel 2017 da un pilota che non guidasse una Mercedes, una Ferrari o una Red Bull. Per un team storico il podio dovrebbe essere la norma. Per la Williams è diventato un’eccezione.

PALMARÈS DATATO Eppure il team di Grove non è una meteora. Parliamo di una scuderia che ha disputato 735 GP con 114 vittorie, 128 pole position, 132 giri veloci e 9 titoli costruttor­i. Il vento però è cambiato. L’ultimo mondiale è stato quello di Jacques Villeneuve del 1997. L’ultima vittoria in pista risale al 2012, GP di Spagna: ve lo ricordate il venezuelan­o Pastor Maldonado? L’ultima pole è datata 22 giugno 2014, GP d’Austria, e porta la firma di Felipe Massa. Poi più niente fino a Baku 2017. Com’è potuto accadere? «Semplice, un glorioso passato non garantisce un grande futuro» spiega un celebre ex come David Coulthard, che proprio in Williams ha iniziato la lunga carriera in F.1, nel 1994. «Io credo che non sia il caso di andare nel panico — dice lo scozzese —, in Formula 1 ci sono cicli vincenti e cicli che non lo sono. Al termine di questi ultimi però, c’è un rimbalzo e si torna su». Ma non sarà che aver scelto di correre con due piloti giovani e inesperti come Stroll e il russo Sergey Sirotkin, non aiuti? «Non credo, anche altri team hanno spesso impiegato piloti inesperti, è solo una questione di mettere tutti i tasselli al posto giusto». Insomma, Coulthard crede a un futuro per la Williams. «Assolutame­nte sì. Resta una realtà molto valida. Perderanno lo sponsor principale a fine anno? Credo che proprio perché team storico e dotato di una realtà ingegneris­tica attrattiva, lo rimpiazzer­anno».

I CONTI NON BASTANO A leggere il bilancio della Williams, società quotata in Borsa, non si pensa a una realtà prossima alla bancarotta. Il solo fatturato dell’attività F.1 è passato dai quasi 133 milioni di euro del 2016 ai 143 milioni 2017. Il problema è che i budget per competere contro realtà come Mercedes, Ferrari e Red Bull devono essere nettamente superiori. Lo ha detto senza giri di parole il direttore esecutivo del Gruppo Mike O’Driscoll: «Il gap dai più forti è evidente, speriamo che la visione a lungo termine di Liberty Media porti anche un po’ di equilibrio finanziari­o tra i team. Noi ci stiamo strutturan­do per avere una struttura tecnologic­amente avanzata in tutti i settori».

VILLENEUVE CRITICO Ultimo campione del mondo di Grove, Jacques, è invece molto critico: «Io vedo molto male il team — spiega — hanno pensato più all’aspetto finanziari­o che a sviluppare un progetto valido. E poi i piloti: se hai Massa e fai crescere un giovane come Stroll, la cosa ha un senso. Ma se a Stroll affianchi un altro inesperto come Sirotkin, non riesci a dare una direzione di sviluppo valida agli ingegneri. Per me il futuro è nero, perché se i risultati in pista latitano, si perdono anche i soldi del quarto posto. La crisi aumenta e finisce che si viene comprati da un altro team. Non si può vivere di soli ricordi». C’è poi chi come Jean Alesi, grande ex ferrarista, suggerisce una riorganizz­azione: «Vedo un po’ di confusione. È arrivato Paddy Lowe, ma non ha la bacchetta magica. Conta di più avere un progetto tecnico valido. I piloti inesperti? Vale fino a un certo punto, un pilota di medio livello su una buona macchina fa risultato. Un pilota fortissimo, invece, su una macchina che non va, non potrà comunque fare niente». Ieri, intanto, un altro triste e anonimo venerdì: Stroll 14°, Sirotkin 17°.

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LA CHIAVE

Gli anni trascorsi dal Mondiale vinto da Jacques (1997), l’ultima vittoria nel 2012 con Maldonado

 ??  ?? Lance Stroll, 19 anni, sulla Williams FW41. L’anno scorso il canadese fu 3° a Baku, debuttante più giovane di sempre sul podio EPA
Lance Stroll, 19 anni, sulla Williams FW41. L’anno scorso il canadese fu 3° a Baku, debuttante più giovane di sempre sul podio EPA

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