A-2, che storia questi playoff
●Fortitudo Bologna, Trieste e Treviso le favorite per l’unica promozione in Serie A Pubblico da record, 12 scudetti in bacheca e società ambiziose: c’è tutto per risalire
Ci sono tre piazze da 12 scudetti ad inseguire la Serie A nella lunga maratona playoff al via domani. Fortitudo Bologna, Treviso e Trieste. Spiccano loro, nella griglia di partenza, non con i club tecnicamente tricolori, ma con gli eredi storici di una tradizione che ancora oggi muove bacini gonfi di tifo che nulla hanno da invidiare alla Serie A. E che anzi la Serie A rivorrebbe, a dirla tutta, come prossime e durature compagne di viaggio. Intanto sono le naturali favorite dei playoff, mentre l’outsider è Casale Monferrato, che ha vinto il girone Ovest dopo un’annata stupefacente. Le tre big però appaiono un passo avanti. Sono piazze che non vedono i palcoscenici importanti da troppo tempo, e per onorare una storia che contempla anche, nel complesso, nove coppe Italia, sei Supercoppe e due coppe Saporta, hanno allestito squadre profonde e agguerrite. Vogliono andare fino in fondo, forti di più di 5mila tifosi a ogni partita: il derby Trieste-Udine qualche settimana fa ha sfiorato i 7mila, cifre che non si vedono spesso neanche in A.
ALMA Trieste è stata la più continua: il progetto è nato la scorsa stagione, ma in finale un anno fa la squadra di coach Dalmasson trovò un’insuperabile Virtus Bologna. Quest’anno la dirigenza triestina non ha voluto rischiare, innalzando l’asticella in qualità e quantità, con un playmaker sopraffino come Juan Fernandez, comprimari di lusso come Loschi e Janelidze, e uno dei migliori stranieri della passata stagione, Laurence Bowers. Ultimo, non per importanza, l’innesto di Federico Mussini, proveniente per la verità da una non esaltante stagione a Reggio Emilia. Nella prima parte dell’anno la superiorità dei giuliani è stata devastante, poi tra calo fisiologico e infortuni sono arrivate le prime sconfitte. A un certo punto non riuscivano più a vincere in trasferta, ma il blocco mentale pare superato: Trieste arriva ai playoff dopo aver espugnato il campo di Montegranaro, è determinata e punta dichiaratamente alla Serie A. Trieste segna 82.6 punti a
gara (a fronte di appena 74.3 concessi), con 35.4 rimbalzi e 16.2 assist, per 92.1 di valutazione. Il migliore: Javonte Green, 17.7 punti e 6.8 rimbalzi in 29’.
CONSULTINVEST La Fortitudo ne ha passate parecchie, tra infortuni, avvicendamenti in panchina, la sostituzione di Legion con Okereafor e il rendimento non sempre all’altezza di qualche veterano. Il fatto che sia sempre riuscita a rimanere nei piani alti della classifica, giocandosi il primato fino all’ultima giornata, ne testimonia consistenza e solidità mentale. Il leader è capitan Mancinelli che, a dispetto dei 35 anni compiuti un mese fa, viaggia a 12.8 punti, 5.8 rimbalzi e 2.3 assist in 28 minuti. Assieme a
lui, in un gruppo che viaggia a trazione quasi completamente italiana, il trascinatore è Daniele Cinciarini, mentre McCamey ha fatto intravvedere il proprio talento a fasi alterne. L’entusiasmo di Pozzecco in panchina può essere un’arma in più nei playoff, ma servono i veterani. L’elevata età media che giocando ogni due giorni può apparire uno svantaggio deve
trasformarsi in punto di forza alla voce esperienza. Al resto penserà il pubblico del PalaDozza. La Fortitudo vince con la difesa, subendo appena 74.3 punti a gara e concedendo il 31% nelle triple. Cattura ben 37.9 rimbalzi a partita.
DE’ LONGHI Treviso per la prima volta appare pronta per il salto di categoria, eppure era iniziata malissimo: in estate ha cambiato tanto e di conseguenza ha iniziato la stagione con una serie di passaggi a vuoto inattesi, che hanno sollevato le critiche della tifoseria. Con il rientro dagli infortuni di Fantinelli e Antonutti, e i successivi innesti di Lombardi e Swann, il salto di qualità è stato notevole. Ha vinto 13 gare su 15 nella fase di ritorno, impressionando per la superiorità dimostrata in alcuni frangenti. Ciò che ora preoccupa coach Pillastrini è Fantinelli, out per un problema al piede: con lui in campo la squadra cambia volto, senza a volte annaspa. Treviso è la migliore per valutazione: fattura 95.5 e concede 75.5. Cattura 36 rimbalzi e smazza 18.3 assist di media a gara. Il migliore: John Brown, 17.8 punti e 7.2 rimbalzi in 30’.