La Gazzetta dello Sport

Napoli, ora tocca a te Sarri, bunker per la rimonta

●Isola la squadra dall’entusiasmo dei tifosi, dopo l’allenament­o subito a casa a studiare partite, mosse e moduli per battere la Fiorentina e tenere il passo della Juventus

- Mimmo Malfitano INVIATO A CASTEL VOLTURNO (CE)

Gli ultimi dettagli li sistemerà questa mattina. Si tratta di piccole cose, perché il piano d’assalto per battere la Fiorentina ce l’ha pronto già da giorni. È meticoloso, Maurizio Sarri, in genere non trascura nulla, prepara le partite analizzand­o ogni particolar­e: figurarsi adesso che il campionato è giunto alle battute finali e il suo Napoli è in lotta per lo scudetto e si ritrova a meno 4 dalla Juve, vincente a San Siro, dopo aver accarezzat­o il sogno del sorpasso ai bianconeri vincendo a Firenze. La tensione è alta, c’è un’intera città in fermento e lui si è prodigato tanto in settimana, perché l’esaltazion­e della gente non contagiass­e la squadra. Troppo importante questo finale di stagione per farsi distrarre da tutto quanto avviene fuori dai confini del centro sportivo. Oltre quella sbarra c’è il suo bunker, è lì che trascorre buona parte della sua giornata, concentran­dosi sul lavoro quotidiano ed è lì che s ta definen do il sogno scudetto, alternando Castel

Volturno con le sedute casalinghe. Perché dopo aver lavorato sul campo, Sarri fila dritto a casa, dove inizia la seconda parte della sua attività, rivedendo le partite dell’avversario di turno. In questi giorni, s’è annotato le particolar­ità della Fiorentina, ha curato la fase difensiva, preoccupan­dosi di tenere a bada il giovane Simeone e di rallentare l’azione dei viola sugli esterni, dove imperversa Federico Chiesa, mentre a centrocamp­o deve arginare la qualità di Veretout, la migliore espression­e dell’avversario.

VIGILIA DIVERSA Nessuno gli crederebbe se dicesse che questo momento della sua carriera è simile agli altri vissuti nei tre anni di Napoli. Quelle poche parole che detta nei post partita talvolta né tradiscono le emozioni e le tensioni che vive dentro. Tra l’altro, lui è uno che va poco in giro, difficile vederlo per le vie del centro o in qualche ristorante sul lungomare. Ha scelto di vivere in provincia, a pochi chilometri da Pozzuoli. Volutament­e, per non farsi travolgere dalla passione dei tifosi. Lui, poi, è un impulsivo, di tanto in tanto cede al nervosismo e si lascia andare ad atteggiame­nti che ne mettono a nudo la fragilità. Basti ricordare il faccia a faccia con Biglia, a San Siro, oppure il dito media mostrato a quei tifosi juventini che avevano insultato lui e la squadra all’arrivo del pullman all’Allianz Stadium. Una tensione legata anche al futuro: Sarri non ha risposto alle sollecitaz­ione del presidente. Un silenzio che preoccupa non poco il club. Chissà che a fine campionato non ci siano delle novità inaspettat­e.

C’È MERTENS Vuole i tre punti, Sarri, da questa trasferta. E allora non ha avrà esitazioni: in campo manderà la formazione titolare che finora ha tenuto testa alla Juve. Giocherà Mertens, l’allenatore ha fiducia in lui che tanto gli ha dato. Adesso vive un periodo di calo fisico, non segna da 7 partite. L’ultimo gol, inutile, l’ha realizzato alla Roma nel 2-4 del San Paolo. Una crisi che si evidenza anche nel gioco oltre che nella concretezz­a. L’attaccante belga ha perso quella vivacità e quella rapidità nel controllo palla che spesso gli ha permesso di fare la differenza sotto porta. Quel qualcosa in più che Sarri si aspetta in queste ultime quattro partite per interrompe­re l’egemonia juventina. Il confronto è destinato a continuare, dall’esito di questo campionato potrebbe dipendere il futuro dell’allenatore e dello stesso Mertens: la sua clausola è di 28 milioni, una cifra alla portata, che potrebbe spingere qualche club straniero a ingaggiarl­o. De Laurentiis, però, sembra intenziona­to a rivedere l’accordo e a proporgli l’eliminazio­ne della clausola.

RICORDO ASTORI La gara di questo pomeriggio la vivrà anche nel ricordo di Lorenzo Astori. Col capitano della Fiorentina, Sarri ha avuto un rapporto di grande stima e affetto. Il nome dello sfortunato difensore era stato il primo suggerito ad Aurelio De Laurentiis in uno degli incontri prima della firma del contratto che lo terrà legato al Napoli fino al 2021, a meno che non ci sia un club disposto a pagare gli 8 milioni della clausola rescissori­a. L’accordo con Astori sembrava cosa fatta ma il tutto saltò per una questione legata ai diritti d’immagine.

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Maurizio Sarri, 59 anni, è alla terza stagione al Napoli INSIDE

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