La Gazzetta dello Sport

Cercasi attacco disperatam­ente Ci prova Cutrone

- Luca Bianchin

Il mese di aprile del Milan non somiglia al Capodanno di New York. Risultati delle ultime cinque partite: 0-0, 1-1, 0-0, 1-1, 0-1. Fuochi d’artificio, pochi. Gattuso nelle ultime ore ha pensato a chi scegliere come centravant­i. Solite tre opzioni: Cutrone, Kalinic, Silva. Del resto, un titolare non c’è, almeno fino al mercato, e mancano anche opzioni incisive dalla panchina. Cutrone in campionato ha segnato sette gol in sei partite. In tutte era partito titolare. Kalinic ha colpito in quattro gare diverse e per tre volte aveva cominciato. Totale: in due, un solo gol dalla panchina. Anche aggiungend­o i due di André Silva contro Chievo e Genoa, non un gran bilancio. Gattuso in ogni caso sembra aver scelto: Cutrone dall’inizio, i due stranieri pronti dalla panchina. E niente coppia d’attacco: sarà ancora 4-3-3. INCROCI Il Milan ieri è arrivato a Bologna in treno. Ha trovato vecchi amici. Donadoni, primo acquisto dell’epoca Berlusconi. Poli, a Milano per quattro anni. Mirante, portiere di Castellamm­are come Donnarumma: «La prima volta in cui l’ho visto – ha detto –, ho pensato fosse un predestina­to. Abbiamo avuto lo stesso preparator­e». Verdi, un ex talento del settore giovanile rossonero che ha condiviso un Europeo Under 21 con Romagnoli. Alessio ovviamente non ci sarà e tutto porta a questa formazione: Donnarumma; Calabria, Bonucci, Zapata, Rodriguez; Kessie, Locatelli, Bonaventur­a; Suso, Cutrone, Calhanoglu. In panchina, tra gli altri, Fabio Borini, nato a Bentivogli­o, cresciuto con amici di Padulle e Sala Bolognese. Lo stadio è a mezz’ora di auto.

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