Calaiò, che errore al 96’ Scivolone del Parma Castiglia rilancia la Pro
●La squadra di Grassadonia ha dominato la gara per 70 minuti Nel finale l’attaccante di D’Aversa ha fallito l’occasione dell’1-1
Capitano, mio capitano, proprio tu... Emanuele Calaiò stavolta tradisce il Parma. All’ultimo assalto ha sul mancino, nell’area piccola, la palla del pareggio. La impatta al volo ma sbaglia il tocco a tal punto che invece dello smash dell’1-1 viene fuori un traversone che induce Iacoponi a un disperato e perciò inutile tuffo sulla linea di porta. L’errore di Calaiò resta clamoroso, specialmente per un bomber della sua tecnica e della sua freddezza. GETTY IMAGES Però il Parma il pari lo avrebbe scippato, non meritato col gioco. La Pro Vercelli ha dominato per 70’, cioè fino a quando le mosse di D’Aversa (prima Ciciretti e poi Ceravolo) non hanno indotto Grassadonia a difendersi a cinque, lanciando così il segnale del «tutti nel fortino». Qui è emersa la differenza di qualità documentata dalla classifica. Se D’Aversa si fosse deciso prima a questi cambi? Chissà. Di sicuro il tecnico è stato condizionato dal precoce infortunio di Mazzocchi e dalle molte defezioni in partenza. Con i nuovi entrati e con il cuore, gli emiliani hanno costruito le occasioni per evitare la caduta e guadagnare un utilissimo punto nella corsa promozione. Un minuto prima di Calaiò (95’) era stato Gagliolo a mettere incredibilmente a lato un tiro scagliato da 5 metri, faccia alla porta. Inoltre Ceravolo, appena entrato, aveva colpito la parte superiore della traversa, mentre una bordata di Ciciretti ha visto Pigliacelli deviare sul palo. Insomma, quando si è messo a premere, il Parma ha graffiato parecchio.
ATTEGGIAMENTO Il Parma del primo tempo invece non è esistito. Siligardi e Calaiò non hanno inquadrato la porta quando hanno avuto le loro chance ma in generale gli ospiti hanno accettato di subire la pressione avversaria senza riuscire a organizzare valide repliche. Via libera alla Pro, dunque, che costruiva azioni su azioni ricavandone minime soddisfazioni. Tranne che al 58’, quando l’arbitro ha considerato involontario un mani di Gazzola che ha smorzato un tiro di Gatti: la distanza tra i due lascia molti dubbi su questa decisione che avrebbe permesso alla Pro di chiudere il match.