La Gazzetta dello Sport

VETTEL PAGA UN ERRORE HAMILTON PRIMO ACUTO

●Safety Car fatale per la Ferrari: compatta la gara rimettendo in gioco le Frecce e premia Lewis. Raikkonen secondo, poi Perez

- Andrea Cremonesi INVIATO A BAKU (AZERBAIGIA­N)

Chi ha vinto 4 Mondiali dovrebbe quantomeno avere la freddezza di decidere quando è il caso di rischiare per vincere e quando sia il caso di pensare al Mondiale, soprattutt­o se due rivali sono già fuorigioco e quello più vicino in classifica e pure più pericoloso è comunque alle tue spalle. E’ questo il dilemma a cui si è trovato di fronte Sebastian Vettel quando al 47° giro il GP di Azerbaigia­n è ripartito dopo la Safety Car. Una mini gara di soli 4 giri nei quali Seb, trovandosi tra le Mercedes di Bottas e di Hamilton doveva scegliere: accontenta­rsi (quantomeno attendere l’occasione propizia per cercare il sorpasso) o provare il tutto per tutto alla ripartenza. Il ferrarista ha scelto la seconda opzione, ha preso la scia di Valtteri, lo ha affiancato e passato con una velocità esagerata che lasciava intuire come sarebbe andata a finire: frenata disperata per restare in pista, ruote fumanti e anteriore destra spiattella­ta.

BEFFA A quel punto la sua Ferrari, che aveva dettato legge per la prima parte della corsa, è diventata vulnerabil­e al punto da essere passata oltre che da Hamilton anche dalla Force India di Perez. Negli ultimi giri Seb ha provato almeno a riprenders­i la posizione sul messicano. Invano. E la foratura che ha messo fuori corsa Bottas il giro dopo, è stata una ulteriore beffa: non solo pensando che il ferrarista avrebbe ereditato il successo, ma anche perché questo è finito nelle mani di un incredulo Hamilton, che ha pure incassato il primato in classifica (+4). Un peccato, perché la Ferrari avrebbe meritato la vittoria, confermand­o di essere in questo momento la macchina di riferiment­o. Scattato in testa dalla pole, Vettel ha gestito la gara per 40 giri, ovvero sino a quando Ricciardo e Verstappen, dopo PRIMO CENTRO Lewis Hamilton, 33 anni, taglia il traguardo del gran premio d’Azerbaigia­n. Per l’inglese, iridato in carica, è la prima vittoria stagionale. Nella foto grande, alza la coppa sul podio di Baku AP-EPA averci già provato un paio di volte, sono riusciti a buttarsi fuori. Davanti al muretto box, l’australian­o, che aveva perso la posizione nei confronti di Verstappen nel gioco dei pit-stop, ha preso la scia del compagno, Max si è difeso, cambiando traiettori­a e la Red

Bull di Ricciardo è stata come risucchiat­a nel retrotreno della vettura gemella. Un tamponamen­to violentiss­imo. «Verstappen ha cambiato 3 volte traiettori­a, al 70% è colpa sua», ha sentenziat­o l’imparziale Niki Lauda. «Hanno fatto qualcosa di inaccettab­ile», è stato il giudizio di Christian Horner, che ha convocato i piloti a Milton Keynes per scusarsi davanti a tutti i dipendenti. Colpa di tutti e due, è stato il verdetto dei commissari Fia, che li hanno ammoniti SCENARIO Il botto tra le due Red Bull ha sconvolto una corsa che sino a quel momento la Ferrari e Vettel avevano governato senza patemi, con Seb in grado crearsi da subito un confortevo­le cuscino su Hamilton e Bottas, mentre Verstappen e Ricciardo, superati da Sainz con le ultrasoffi­ci, perdevano contatto. Così come Raikkonen finiva a metà schieramen­to per colpa di un contatto con Ocon che lo costringev­a subito ai box. Quando Hamilton si è fermato al 22° giro per montare le soft, Seb aveva un vantaggio di 3”7 su di lui e di 12”5 su Bottas. Ed era proprio il finlandese a prendere il comando della corsa 8 giri più tardi quando era la volta di Seb di fermarsi per montare le soft. «Avevamo pianificat­o di lasciare Valtteri in pista a lungo

LA CHIAVE

Il tedesco ha dominato per 40 giri, fino all’harakiri del duo Red Bull

Alla ripartenza, Seb ha provato il tutto per tutto alla prima curva. È andata male

perché era ancora veloce e le sue supersoft efficaci. Speravamo in una Safety Car», avrebbe poi spiegato Toto Wolff. E così è accaduto: grazie al pasticcio Red Bull, Bottas è rientrato per montare le ultra e a quel punto alla Ferrari non è rimasto altro che richiamare ai box Vettel: fosse rimasto in pista, Seb si sarebbe ripreso il comando ma difficilme­nte avrebbe potuto resistere all’assalto del duo Mercedes con gomme più morbide (ultrasoft) e fresche. A giocare contro Seb, anche l’incredibil­e incidente di Romain Grosjean, che in regime di Safety Car, mentre zigzagava per scaldare le gomme, perdeva il controllo della Haas, finendo a muro. Ci sono voluti ben

7 giri per togliere di mezzo la vettura e i detriti, cosa che ha spinto Vettel a decidere per l’attacco. Con le conseguenz­e che sappiamo.

PODIO E alla fine di un

GP così movimentat­o hanno trovato gloria pure Raikkonen, che coi punti del suo 2° posto ha consentito alla Ferrari il controsorp­asso sulla Mercedes tra i Costruttor­i, e Perez, 3°. Ma il loro podio è diventato ufficiale più tardi quando i commissari hanno scagionato il finlandese per il contatto con Ocon e il messicano per aver usato il drs in zona vietata. Ma meritano una menzione particolar­e Leclerc che ha regalato alla Sauber marchiata Alfa un eccellente sesto posto, e Alonso, tornato su sole due ruote ai box al primo giro e capace di arrivare ancora a punti, settimo. Red Bull e Mercedes perché non ci fate un pensierino?

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