Bufera social sull’arbitro di San Siro Ira Inter, la Procura si muove
Orsato e «Taglia» accuse e fake Ora la Procura chiede i video ●Sulla rete girano interpretazioni distorte. Ma il labiale di Tagliavento è chiaro: «Che recupero facciamo?». E le parole di Allegri in zona mista, nell’incontro con lo stesso quarto uomo, a u
Qual è stata la vostra InterJuve preferita? La partita in sé e per sé? La rissa continua sui social, prima, durante e dopo? Inter-Juve di sabato è un’onda lunga che non ne vuole sapere di infrangersi, anche perché si porta appresso il peso degli Inter-Juve precedenti e le scorie di Calciopoli. Finita sul campo, ha continuato a vivere su Facebook, Instagram e Twitter a colpi di post, immagini, video e labiali. È il calcio del 2018, bellezza, e non puoi farci niente, direbbe Humphrey Bogart. Proviamo qui a mettere ordine nei quattro macro-filoni che hanno squassato i social nel terzo tempo del derby d’Italia, una rappresentazione della Penisola e delle sue ataviche contrapposizioni.
IL LABIALE Il misterioso caso del labiale di Paolo Tagliavento, quarto uomo a bordo campo. Misterioso si fa per dire, è tutto chiaro, ma qualche mestatore si è divertito ad alimentare il fuoco, con una falsa lettura delle parole del collaboratore dell’arbitro. Sui social è comparso un video in cui a Tagliavento è stato attribuito il seguente labiale: «Nel recupero vinciamo». Lo sconcerto è durato un attimo, quanto necessario per rendersi conto che Tagliavento, via auricolare, chiede a Orsato: «Che recupero facciamo?». Per giunta non è chiaro se l’episodio si riferisca alla fine del primo o del secondo tempo. Caso da archiviare alla voce bufale e fake news.
«CIAO TAGLIA» Tagliavento, sempre lui. Di passaggio in zona mista, dove si fanno le interviste volanti, è stato intercettato da Massimiliano Allegri, attorniato da giornalisti con telefonini «registranti». L’allenatore si è rivolto al quarto uomo di Inter-Juve con un «ciao Taglia» confidenziale, poi è partito un rapido colloquio. I più hanno riportato questo virgolettato di Allegri: «Oh, è andato proprio bene, è stato bravo (Orsato soggetto sottinteso, ndr). Promosso! Eh!». L’audio non è dei migliori e Allegri ha fatto sapere di aver parlato di se stesso, in quel dialogo, e non di Orsato, il cui nome non viene mai fatto. Abbiamo ascoltato un sacco di volte il frammento. Decifrazione difficile, la nota vocale è sporca e il tosco-italiano aspirato di Allegri non aiuta, però se si amplifica al massimo, in effetti si sente «sono andato proprio bene, sono stato bravo» e non «è andato proprio bene, è stato bravo». Si può discutere sull’opportunità che l’allenatore della Juve faccia lo splendido con un ufficiale di gara in una zona aperta ai media, ma bisogna interrogarsi su certe trascrizioni affrettate, per non dire forzate. In ogni caso la Procura federale ha chiesto di acquisire sia questo video sia quello del labiale sul recupero. Il procuratore Pecoraro valuterà se archiviare o aprire un’indagine.
LO SQUALO Per distendere gli animi, venti minuti dopo la fine della partita l’ufficio stampa della Juve ha diffuso un ingrandimento della ferita provocata da Vecino a Mandzukic, con l’entrata che all’uruguaiano è costata l’espulsione. Una gigantografia del taglio, somigliante al morso di uno squalo. Altre immagini meno cruente e più realistiche hanno preso a girare, e però qua e là affioravano foto improbabili, gente che forse giocava al piccolo chirurgo col photoshop. Gallerie fotografiche per sto-
>Il fratello di Orsato tifoso juventino: su Facebook foto a tinte bianconere
FOTO GALLERY
Diluvio di foto sul piede di Mandzukic, ferito dall’entrata di Vecino
Alcune immagini sono autentiche, altre sono state alterate
maci forti. Per inciso, altri scatti restituivano un quadro meno inquietante della caviglia di
Mandzu. Anatomia di un piede, fermo restando che il danno c’è stato e che al croato sono stati applicati dieci punti di sutura.
IL FRATELLO JUVENTINO Il quarto grande tema di Inter-Juve, ai supplementari sui social, è stato il «fratello juventino di Orsato», riedizione in scala minore del «fratello di Elisabetta Tulliani, il cognato di Gianfranco Fini». I cani da tartufo del web hanno scovato il profilo Facebook di Roberto Orsato, fratello dell’arbitro Daniele, e ci hanno trovato dentro una marea di foto a sfondo juventino. Roberto appoggiato alla fiancata di un tir con le insegne dei Drughi, gruppo ultras della Juve, e sotto i faccioni stilizzati di Nedved, Agnelli e Marotta. Roberto che lascia un post scritto a mano: «Ufficiale. Se mi cercate il 3 giugno, sono a Cardiff» (3 giugno 2017, finale di Champions tra Real e Juve in Galles). Roberto immortalato assieme ad Allegri davanti a una baita in montagna in Val Badia (ma Max era nel suo periodo milanista). Roberto con la sciarpa bianconera e con uno scudetto gigante. Roberto che insulta i rivali interisti. Roberto ha poi cancellato il profilo ed è ricomparso sotto altre spoglie, ora su Facebook si fa chiamare Roberto Cirinci. Mossa astuta, però tardiva, gli scatti sono stati scaricati e circolano alla velocità della luce. Voci incontrollate e incontrollabili informano che qualcuno dal Veneto stia per sganciare la bomba fotografica vera, un’immagine giovanile di Daniele, l’Orsato maggiore, l’arbitro di oggi, agghindato coi paramenti del tifo juventino di allora. Sarà vero? Stay tuned, restate collegati, direbbe il vecchio Steve (Jobs).