SUPER CONEGLIANO E’ BIS TRICOLORE
●L’Imoco festeggia davanti alla sua gente. Dopo le delusioni nelle Coppe e i tanti infortuni la squadra di Santarelli torna a volare
«Contro tutto e tutti possiamo farcela». Così il tifo delle pantere di Conegliano aveva arringato la squadra all’inizio di gara-4 e così l’Imoco ha fatto. Con la vittoria del cuore. Daniele Santarelli aveva ribattezzato così il successo in gara-2 al tiebreak, un concetto che anche ieri ha prevalso nel lungo romanzo della stagione veneta. Un’annata complicata dai tanti e pesanti infortuni che hanno minato le fondamenta di questo progetto tecnico, complicata nell’avvicinamento ai playoff dalle sconfitte in Supercoppa e coppa Italia proprio contro Novara. E anche nell’animo («Questa vittoria è anche per qualcuno che mi guarda da lassù e spero stia sorridendo» ha ricordato Daniele Santarelli ricordando il padre mancato poche settimane fa). Ma Conegliano ha dimostrato di avere cuore arrivando anche a tatuarselo sulla spalla sinistra di ogni giocatrice prima di gara-4. Un cuore con dentro il n°7, quello di Raphaela Folie infortunatasi in gara-3 al ginocchio sinistro (nei prossimi giorni si avrà la diagnosi). E sono proprio Folie e l’olandese De Kruijf – anche lei k.o. causa menisco del ginocchio sinistro - a stare vicine alla squadra. «Abbiamo sofferto e faticato tantissimo, è stata una stagione pazzesca con tanti momenti belli, ma anche molte delusioni – racconta Daniele Santarelli, tecnico delle campionesse d’Italia -. Non volevamo più ripetere quel momento brutto di febbraio-marzo. E’ stato incredibile il cammino fatto da questa squadra».
GIOIA In tre anni il quarto lato del PalaVerde arriva ad avere il quarto stendardo di Conegliano (i primi tre lati dell’impianto sono occupati dai trofei vinti da Sisley Treviso nel volley maschile e Benetton Treviso nel basket maschile). Un segno di crescita della società di un piccolo paese di 35.000 abitanti. «Noi ci impegniamo – sintetizza Pietro Maschio, co-presidente di Conegliano -. Ma è questo pubblico che è fantastico (ieri quarto sold out stagionale dopo quelli con Novara e Casal-
maggiore in regular season e quello di gara-2 di finale, ndr). Non smette mai di stupirci, quando pensiamo di essere arrivati al massimo riesce ancora a darci qualcosa in più. Sono fantastici». Una società che si coccola il proprio settimo uomo, ma anche la bontà della scelta estiva di puntare su un tecnico di 37 anni alla prima esperienza da capo allenatore dopo anni vissuti alle spalle di Davide Mazzanti. «Era una scommessa solo perché non aveva mai fatto il 1° allenatore – continua Maschio -. Ma nei due anni da assistente ci ha fatto conoscere il suo enorme potenziale riuscendo a ripagare la fiducia che gli è stata data».
DEDICA Fiducia che in primavera forse rischiava di vacillare ma la società ha creduto fortemente nel tecnico di Foligno. «Ringrazio la sconfitta di coppa Italia che ci ha insegnato tanto (finale persa il 18/2 a Bologna proprio contro Novara, ndr). Abbiamo fatto fatica a dimenticare quella sconfitta che ci ha fatto molto male (Conegliano ha perso anche il 1° posto in regular season chiudendo addirittura 3ª, ndr). Poi dopo gara-1 di finale ci siamo rimboccati la maniche capendo che non potevamo giocare così una serie scudetto – ha continuato Santarelli -. E il gruppo si è espresso a livelli pazzeschi. Siamo stati la squadra più sfortunata del mondo, ma io mi ritengo il più fortunato del mondo perché allenare questo gruppo è stato troppo facile». Una vittoria del cuore che è anche il manifesto d’amore che Monica De Gennaro, moglie di Daniele Santarelli (continuano la tradizione delle coppie tricolori dopo Caprara-Kirillova e Mazzanti-Ortolani), manda alla società e al pubblico del PalaVerde. «Questa è un’isola felice. Sceglierei altre 100 volte Conegliano. Qui mi sento valorizzata e apprezzata. C’è tutto per lavorare e vivere bene, la società ci mette nelle migliori condizioni e il pubblico è fantastico spingendoci in ogni gara».