La Gazzetta dello Sport

«Nessuna reazione Ci siamo smarriti di fronte alle difficoltà»

●Sarri evita le polemiche sulla Juve: «Non ci sono secondi pensieri, ma se vincono sempre gli stessi si perdono tanti tifosi»

- Mimmo Malfitano INVIATO A FIRENZE

Scansarsi? Nemmeno per sogno. Soltanto menti bacate avrebbero potuto pensare una roba del genere. La Fiorentina non l’ha fatto e il Napoli è stato preso a pallonate dal giovane Simeone con la sua prima tripletta in Serie A. Adesso, bisognerà tenere conto della classifica che, aritmetica­mente, tiene ancora in piedi il sogno dei napoletani. L’impression­e, però, è che difficilme­nte si avrà il miracolo, sul piano fisico la squadra ha evidenziat­o un calo di condizione accentuato, probabilme­nte, dal fatto di aver dovuto giocare in 10 per l’espulsione di Koulibaly dopo appena 6 minuti. E’ finita male, Maurizio Sarri ha abbandonat­o il campo a testa bassa, filando via carico di rabbia: non avrebbe mai immaginato di dover vivere un pomeriggio simile, con il suo Napoli alle corde. Sì, la stessa squadra che sette giorni prima aveva dato scacco matto alla Juventus, all’Allianz Stadium, scatenando l’entusiasmo del popolo napoletano. Sette giorni dopo tutto è cambiato, in 90 minuti Sarri ha visto svanire il sogno di un’intera annata, quello scudetto nel quale tutti avevano cominciato a credere dopo la vittoria di Torino e ancor di più dopo il momentaneo 2-1 dell’Inter, sabato sera.

CONDIZIONA­TI E’ la seconda volta che il Napoli è andato in campo dopo una vittoria in extremis della Juventus e ha perso. Era già accaduto contro la Roma dopo il gol di Dybala alla Lazio nei minuti di recupero. Può darsi che sul piano emotivo la squadra abbia accusato il colpo. Una teoria che Maurizio Sarri fa fatica a sostenere: «Se si entra in questi meandri, va bene tutto e il contrario di tutto. E’ difficile dirlo, a me non interessa nemmeno. Le reazioni in passato erano state un punto di forza. Oggi di fronte alle difficoltà ci siamo persi completame­nte. Non posso arrabbiarm­i più di tanto anche se domani credo che un po’ mi sentiranno».

PERDITA DI PASSIONE Il tema della serata, al di là della sconfitta, ha riguardato quanto avvenuto in Inter-Juve, la direzione poco convincent­e di Orsato. In conferenza, l’argomento è diventato un tormentone, in tanti hanno provato a stuzzicare Sarri, a strappargl­i di bocca la polemica. Invece, l’allenatore del Napoli è rimasto sull’analisi tecnica anche se un piccolo strappo l’ha concesso parlando della delusione dei napoletani: «Io voglio pensare al campo, non ad altro. Non ci sono secondi pensieri, nella vita tutto finisce e prima o poi anche certi cicli finiranno», ha ribattuto facendo riferiment­o all’egemonia juventina. «Vedere il campionato inglese, avere un’alternanza, un amore per squadre in crescita, è sicurament­e un motivo per crederci. Da noi il rischio è di perdere tanti tifosi, perché tifano per squadre che non vinceranno mai».

ANALISI TECNICA Nella mente si susseguira­nno le immagini di questa partita oltre alla classifica, compromess­a dalla sconfitta. Al Franchi, potrebbe essersi chiuso il campionato: recuperare ora 4 punti alla Juventus è qualcosa in più di un’impresa. «Abbiamo perso con una brutta prestazion­e e io ho l’obbligo di parlare di questo senza andare oltre. Altrimenti sarebbe una polemica spicciola, una scusa, e oggi non è il momento», ha concluso Sarri abbandonan­do il Franchi consapevol­e, forse, per la prima volta, che il sogno scudetto sia davvero svanito.

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AFP Maurizio Sarri, 58 anni, è alla 3a stagione da tecnico del Napoli

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