La Gazzetta dello Sport

Inglesi in arrivo, c’è il decalogo Olimpico blindato

●Sul sito dei Reds: «Evitate Ponte Milvio» Mille agenti al lavoro, precedenti da brividi

- Davide Stoppini ROMA

Il vertice, l’attesa, il decalogo on line, le zone rosse, le ore calde. Roma-Liverpool è, ancor prima che un ritorno della semifinale Champions League, una vicenda di ordine pubblico. Lo sanno bene anche in Inghilterr­a, lo sarebbe stato persino senza il terribile agguato al tifoso Red Sean Cox. Basta rileggere l’elenco dei precedenti: nel 1984 fu caccia all’inglese dopo la sconfitta in finale, nel 2001 serie di accoltella­ti prima in Coppa Uefa (febbraio) poi in Champions (dicembre). E così il sito del Liverpool ha diffuso un comunicato in cui ha raccomanda­to ai propri tifosi di evitare la zona di Ponte Milvio, di non consumare alcol per strada, di rispettare i monumenti della città, di raggiunger­e lo stadio il prima possibile (per gli inglesi cancelli aperti già alle 17) evitando cortei, tenendo come riferiment­o il punto di ritrovo di Villa Borghese. Tutto bello, ma non basta. Ed ecco perché l’attenzione delle forze dell’ordine è ovviamente massima.

PIÙ BIGLIETTI Non a caso oggi ci sarà un vertice tra la Roma, club organizzat­ore della partita, le forze dell’ordine e tutti gli enti interessat­i. Il club gialloross­o ha venduto 5 mila biglietti ai tifosi del Liverpool: la richiesta dei Reds era infatti superiore alla quota minima di 3.600 e da Trigoria hanno preferito non dire di no. Di questi, sono poco meno di un migliaio quelli tenuti sotto osservazio­ne, al netto delle difficoltà di capirne le modalità di arrivo. Oltre ad alcuni charter organizzat­i e destinati a Fiumicino, molti inglesi arriverann­o in città provenient­i da altri scali italiani. L’attenzione in città sarà alta già da domani pomeriggio, giornata di festa, specie nelle piazza del centro storico. L’Olimpico sarà ovviamente blindato: circa mille agenti al lavoro per la partita. Ma, come la storia insegna, i problemi principali non saranno nelle immediate vicinanze dello stadio. E in fondo, che ci sia in giro per la città qualche altro «fucking moron» – per dirla con le parole di James Pallotta – non è ipotesi da escludere.

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Sean Cox, 53 anni ANSA

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