Inglesi in arrivo, c’è il decalogo Olimpico blindato
●Sul sito dei Reds: «Evitate Ponte Milvio» Mille agenti al lavoro, precedenti da brividi
Il vertice, l’attesa, il decalogo on line, le zone rosse, le ore calde. Roma-Liverpool è, ancor prima che un ritorno della semifinale Champions League, una vicenda di ordine pubblico. Lo sanno bene anche in Inghilterra, lo sarebbe stato persino senza il terribile agguato al tifoso Red Sean Cox. Basta rileggere l’elenco dei precedenti: nel 1984 fu caccia all’inglese dopo la sconfitta in finale, nel 2001 serie di accoltellati prima in Coppa Uefa (febbraio) poi in Champions (dicembre). E così il sito del Liverpool ha diffuso un comunicato in cui ha raccomandato ai propri tifosi di evitare la zona di Ponte Milvio, di non consumare alcol per strada, di rispettare i monumenti della città, di raggiungere lo stadio il prima possibile (per gli inglesi cancelli aperti già alle 17) evitando cortei, tenendo come riferimento il punto di ritrovo di Villa Borghese. Tutto bello, ma non basta. Ed ecco perché l’attenzione delle forze dell’ordine è ovviamente massima.
PIÙ BIGLIETTI Non a caso oggi ci sarà un vertice tra la Roma, club organizzatore della partita, le forze dell’ordine e tutti gli enti interessati. Il club giallorosso ha venduto 5 mila biglietti ai tifosi del Liverpool: la richiesta dei Reds era infatti superiore alla quota minima di 3.600 e da Trigoria hanno preferito non dire di no. Di questi, sono poco meno di un migliaio quelli tenuti sotto osservazione, al netto delle difficoltà di capirne le modalità di arrivo. Oltre ad alcuni charter organizzati e destinati a Fiumicino, molti inglesi arriveranno in città provenienti da altri scali italiani. L’attenzione in città sarà alta già da domani pomeriggio, giornata di festa, specie nelle piazza del centro storico. L’Olimpico sarà ovviamente blindato: circa mille agenti al lavoro per la partita. Ma, come la storia insegna, i problemi principali non saranno nelle immediate vicinanze dello stadio. E in fondo, che ci sia in giro per la città qualche altro «fucking moron» – per dirla con le parole di James Pallotta – non è ipotesi da escludere.