La cura Tudor funziona a metà Udinese pari a Benevento
●Altalena di emozioni, giallorossi in 10, Lasagna dà due zampate, gol di Sagna al 90’
Il brodino col primo vero caldo non c’azzecca granché, eppure il punto permette all’Udinese di tamponare l’emorragia e muovere nuovamente la classifica dopo le 11 sconfitte consecutive che hanno portato all’esonero di Massimo Oddo. Ma l’arrivo di Igor Tudor in panchina non ha dato gli effetti sperati, anzi. Perché alla fine se c’è una squadra che può recriminare, è il Benevento. La retrocessione non ha influenzato l’approccio alle partite di Roberto De Zerbi, che prova a vincere nonostante 35’ di inferiorità numerica, si porta avanti, regala due gol a Lasagna ma non si arrende e riacciuffa il pari proprio al 90’ con il primo gol italiano di Bacary Sagna, salutato dalla curva giallorossa come fosse il gol salvezza. Perché in fondo questa squadra merita applausi, proprio come la sua tifoseria: 10 mila persone malgrado i 30 gradi iniziali e una sfida apparentemente senza appeal significano amore e passione.
PRIMA DA RIVIDERE Tudor è stato un grande difensore (goleador) e giustamente non riesce a digerire l’approccio della sua retroguardia. Soprattutto non sarà riuscito a dormire per quel gol subito al 90’, su azione d’angolo, nonostante le marcature strette. Per il resto il suo debutto è in chiaroscuro, anche se la scelta di affidarsi – a sorpresa? - alla giovane stella connazionale Balic a lungo lo ha premiato, soprattutto sulle palle inattive, dove ogni cross del 99 diventava un’occasione da gol. Widmer ha portato avanti l’Udinese proprio così, mentre Samir poco dopo è andato vicinissimo all’allungo, sempre di testa. Le cose migliori però sono arrivate nella ripresa, quando per uno spento Barak è entrato De Paul, che ha acceso la luce dalla trequarti in su, prendendo per mano la squadra dopo il vantaggio del Benevento. Lì è iniziata la partita vera di Kevin Lasagna, che si era fatto notare solo per aver costretto Cataldi al secondo giallo. KL15 ha realizzato due gol in due minuti, quasi senza accorgersene: prima accarezzando appena il pallone su assist di De Paul, poi spingendo in rete da due passi un assist involontario di Venuti.
ORGOGLIO BENEVENTO Nel mezzo però c’è stato molto più Benevento: coraggioso, furioso nella ricerca di una vittoria che non serviva per la classifica ma molto per l’orgoglio. In inferiorità ha trovato il rigore del 2-1 con Coda (non giocava da sei partite) e nel recupero il pari meritatissimo, nato da un angolo di Viola, assoluto leader giallorosso nelle due fasi di gioco. De Zerbi è stato una furia per tutta la gara: lui che ama il bel gioco e il fraseggio non può comunque accettare i tacchi superficiali in mezzo al campo. Questione di mentalità. Anche così si diventa grandi. Ecco, l’Udinese prenda esempio. Per salvarsi bisogna cambiare atteggiamento, «mangiarsi» campo, pallone e avversari. Ieri questa voglia non si è vista.