La Gazzetta dello Sport

INCUBO VERONA ALLARME CAGLIARI

La volata salvezza

- L’ANALISI di LUCA CALAMAI email: lcalamai@rcs.it

Una città con la serie B davanti agli occhi. Verona rischia di sparire dal calcio che conta. Non erano queste le premesse estive. L’Hellas si era avventurat­a in investimen­ti ambiziosi. Ricordate? Prima Fantantoni­o Cassano poi Alessio Cerci. Esperienza e qualità in dosi industrial­i. I due lati di un triangolo offensivo completato da Pazzini. Sulla carta un progetto di alto profilo. Poi, giorno dopo giorno, questa idea si è sgretolata. Cassano è sparito subito, il Pazzo è entrato in rotta di collisione con l’allenatore Pecchia e se n’è andato in Spagna nel mercato invernale e Cerci ha confermato di avere continui problemi fisici. E così dopo appena dodici mesi l’Hellas è destinata a tornare tra i cadetti. E non sarà facile rimettere a posto i cocci. Il Chievo di Maran, invece, sembrava in grado di vivere un altro campionato senza troppi pensieri. La solita buona partenza, i soliti talenti in crescita (Inglese), il giusto mix tra esperienza e gioventù. Poi, il crollo. Il licenziame­nto di Maran. Il terzultimo posto in classifica. Una picchiata difficile da spiegare solo con valutazion­e tecniche. Che si sia rotto qualcosa all’interno del giocattolo di Campedelli? Se il campionato fosse finito ieri Verona scivolereb­be in serie B. Ma per il Chievo c’è ancora tempo per svegliarsi da quest’incubo.

Nella domenica che probabilme­nte consegna il settimo scudetto consecutiv­o alla Juve la lotta per la salvezza diventa un vero e proprio film giallo. Con un finale tutto da scoprire. Consideran­do ormai spacciate Benevento e Verona sono in cinque a soffrire. Il Chievo sta peggio in classifica ma, sulla carta, ha il calendario migliore. Quindi sono tutte più o meno sullo stesso piano. Saranno tre le componenti che faranno la differenza: la condizione fisica, il calendario, la mentalità giusta. Almeno a giudicare dagli ultimi risultati Crotone e Spal sembrano avere ancora benzina nelle gambe. Lo hanno dimostrato quando hanno affrontato le grandi (ricordate il pareggio ottenuto da Zenga contro la Juve?) e negli scontri diretti. La Spal ha avuto la forza di condannare il Verona al Bentegodi ribaltando una partita che era iniziata molto male. Segnali importanti.

Allarme rosso, invece, per Cagliari e Udinese, scivolati in zona retrocessi­one partita dopo partita. Incapaci di reagire, di ripartire, di ribellarsi a questo inatteso scenario. Stiamo parlando di due squadre che hanno rose di buon livello. Ma non è facile indossare in corsa l’abito di chi deve lottare con il coltello tra i denti per restare in serie A. La famiglia Pozzo e il presidente Giulini, proprietar­i dei due club, hanno provato a dare una scossa. L’Udinese cambiando allenatore e il Cagliari inserendo nella struttura un nuovo direttore sportivo. Ma la classifica resta ad alto rischio e nel prossimo turno i sardi ospiterann­o la Roma e i bianconeri l’Inter. In un doppio incrocio thriller salvezzazo­na Champions. Il calendario non poteva proporre avversari peggiori. Restando nella zona-sofferenza domenica ci sarà lo scontro diretto tra Chievo e Crotone. Quasi uno spareggio. Sulla carta il compito più agevole ce l’ha la Spal di Leonardo Semplici che ospiterà il retrocesso Benevento. Ma, attenti, solo sulla carta. In realtà la squadra di De Zerbi sta chiudendo il campionato da protagonis­ta. Nelle ultime gare ha raccolto più punti che in tutto il girone d’andata. Un dato che deve far riflettere una società che in estate ha sbagliato sicurament­e scelte e strategia. Il Benevento sta già lavorando per la prossima stagione quando proverà a tornare subito in serie A con De Zerbi in panchina. Un giovane allenatore da non perdere di vista.

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