La Gazzetta dello Sport

Dagli ex alla corsa alla A Palermo-Bari vale tutto

●Stellone è pronto al debutto, Grosso ritorna nel club della sua svolta Il derby del Sud tra le città più grandi è una chiave per la promozione

- Franco Cirici Fabrizio Vitale

Il derby del Sud, la sfida tra le più grandi città di questo campionato, il confronto tra due grandi club impegnati nella corsa alla Serie A, acquista stasera qualche motivo in più per l’inedita sfida in panchina tra Roberto Stellone, appena arrivato al posto di Tedino e freschissi­mo ex, e Fabio Grosso, che con la maglia rosanero ha vissuto una tappa importante della sua carriera.

QUI PALERMO Mentalità e atteggiame­nto. E’ il mantra di Stellone alla vigilia della sfida. Di mattina ha firmato il contratto (due mesi più un anno che varierà in base alla categoria), poi ha incontrato singolarme­nte i giocatori. Stellone crede nella promozione diretta e voleva capire il tipo di risposta della squadra. «Da giocatore ho sempre scelto piazze importanti, anche a costo di scendere di categoria, pensando alle passioni e alle emozioni della piazza – ha detto - come quando ho scelto Napoli: ai tempi ci fu un avviciname­nto anche al Palermo. Dopo i risultati dell’ultimo turno, l’obiettivo è quello di lottare per centrare la promozione. Se diretta vedremo, possiamo farcela, i problemi li hanno anche gli altri. C’è un mini-torneo di quattro partite e lo vincerà chi arriverà con la testa più che con le gambe. I ragazzi sono delusi per l’ultima prestazion­e, ma carichi». Il problema è capire come gestirà le pressioni di Zamparini: «E’ una persona intelligen­te, che sa di calcio. Ognuno deve rispettare i propri ruoli. Se uno deve sbagliare deve farlo con le proprie idee. Se si scende a compromess­i, si va incontro a un boomerang». Stellone sa già dove intervenir­e e non nutre vendette: «A me serve aggiungere, alle qualità che ha la squadra, la voglia di scendere in campo senza timore, la mentalità per vincere sempre senza rimorsi. Il Bari? Non ho nulla contro. Quando non vengono i risultati, per dare una scossa, si cambia l’allenatore. Poi strada facendo, forse, si è capito che non era quello il problema, ma io penso solo al Palermo e a vincere».

QUI BARI Fabio Grosso ha già provato sulla sua pelle gli effetti speciali dell’isola. Gli ha cambiato la vita da calciatore, 14 anni fa, quando non era ancora diventato campione del mondo. A gennaio 2004 lasciò il Perugia e la Serie A per ripartire dal Palermo di Francesco Guidolin, in Serie B. Una decisione illuminant­e. Dopo pochi mesi tornò in A e, l’anno dopo, aiutò il Palermo a spalancare le porte dell’Europa conquistan­do il sesto posto e la Nazionale. Stasera Grosso rivede Palermo e spera di realizzare un altro sogno.Vi torna a bocca cucita (da un paio di settimane affida le sue parole solo a Sky, ma per motivi contrattua­li), ma il cuore aperto al progetto più suggestivo. Con un posto playoff ormai in tasca, non gli resta che tentare il colpaccio per raggiunger­e il secondo posto, almeno per una notte. Poi si vedrà. Perché il calendario offre anche lo scontro diretto con il Parma, oltre a quello col Perugia. A differenza dell’ex Stellone (stasera incrocerà solo Micai, Basha e Sabelli del suo passato barese), ormai Grosso conosce bene pregi e limiti dei suoi. Li ha gestiti senza il brivido della velocità (8 pareggi nel girone di ritorno), ma con un passo costante: negli ultimi 14 turni il Bari ha perso soltanto una volta, ad Ascoli (1-0). Un’andatura che ha sempre tenuto Micai e soci nel lotto delle migliori. Ora però servirebbe un altro salto, il più lungo, per prenotare un finale di stagione con i fiocchi. La Sicilia sarà ancora magica per Grosso?

 ?? LAPRESSE-IPP ?? Da sinistra Roberto Stellone, 40 anni, tecnico del Palermo, e Fabio Grosso, 40 anni, del Bari
LAPRESSE-IPP Da sinistra Roberto Stellone, 40 anni, tecnico del Palermo, e Fabio Grosso, 40 anni, del Bari
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy