Il Brescia cambia ancora: Cellino chiama Pulga
●Malgrado i risultati, secondo esonero per Boscaglia, mai in sintonia con il presidente. Che per il futuro vorrebbe De Zerbi
Aquattro giornate dalla fine, il Brescia cambia ancora. Quando ormai sembrava destinata a durare fino al termine della stagione, con la salvezza ormai alla portata, la gestione di Roberto Boscaglia si è interrotta di nuovo. E stavolta definitivamente, anche perché a fine giugno il suo contratto sarà scaduto. Massimo Cellino torna ad affidarsi a Ivo Pulga, sua vecchia conoscenza fin dai tempi del Cagliari. Sarà lui a guidare la squadra domani nella difficile sfida con il Frosinone, in lotta per la A. Già ieri pomeriggio, appena arrivato in città, il tecnico ha diretto il primo allenamento al San Filippo.
I MOTIVI Boscaglia non paga soltanto la sconfitta di Salerno (4-2), per quanto pesante. Il Brescia era reduce da 6 risultati utili consecutivi, il traguardo-tranquillità non è lontano con 5 punti di margine sulla zona-playout. E il bilancio di Boscaglia, in termini di punti, è tutt’altro che malvagio: 33 in 25 giornate, media 1,32 a incontro;
la proiezione è di 50 in 38 partite, quindi in teoria senza l’interregno di Pasquale Marino fra ottobre e gennaio (13 punti in 13 gare) a quest’ora sotto la sua conduzione il Brescia sarebbe già salvo. Ma il punto è che se un esonero c’era già stato in autunno, e questo è il secondo stagionale, un motivo c’è.
RETROSCENA In estate Cellino ha trovato Boscaglia fra le eredità
della passata gestione e il feeling non è mai sbocciato. Ha pensato di tenerlo fino al termine di una stagione interlocutoria, ma le visioni sul piano tecnico sono state spesso divergenti, i confronti non sono mancati, le critiche al tecnico nemmeno. La posizione di Boscaglia è stata spesso traballante. La squadra era stata messa in silenzio-stampa una settimana fa dopo che erano circolate nuove indiscrezioni
su un cambio di allenatore. Il 4-2 subìto contro la Salernitana, di fatto, ha soltanto reso più profondo un solco già scavato. Boscaglia ha salutato Caracciolo e compagni ieri pomeriggio, dopo aver ricevuto la notizia del licenziamento.
IL PRESIDENTE «Questo gruppo di giocatori è buono, ma va schierato secondo logica - aveva detto nel post-partita Cellino - la squadra vale più della classifica che ha». Poche ore dopo, la svolta: ecco Pulga, già a un passo dalla panchina due mesi fa. L’allenatore dell’ultima salvezza in A del Cagliari di Cellino rileva il Brescia al tredicesimo posto, a quota 46. Dovrà traghettarlo in acque tranquille nel prossimo mese. Dopodiché inizierà una nuova era: per la prossima annata Cellino vorrebbe ripartire da Roberto De Zerbi, bresciano ed ex Brescia. Il suo nome spicca fra gli altri sul taccuino (Inzaghi, Baroni, Lopez, Tedino e Bisoli). Con un allenatore di suo gradimento, scelto per avviare un progetto di calcio offensivo, Cellino punterà alla promozione. «Sono molti i giocatori da tenere - ha detto il presidente nei giorni scorsi - per costruire una squadra all’altezza, le basi ci sono. Ci sono ottimi giocatori qui, basta farli giocare nel posto giusto. Ecco perché confermerò una buona parte della rosa». Per esempio Daniele Gastaldello, Dimitri Bisoli, Sandro Tonali, Emanuele Ndoj, Nikolas Spalek ed Ernesto Torregrossa: un’ossatura c’è. Da definire la posizione di Andrea Caracciolo: il capitano è in scadenza di contratto.