La replica di Sky a Tebas «Rispettiamo le regole spesi 7 miliardi in 15 anni»
●L’emittente contro il n. 1 della Liga e Mediapro: «Nessuna posizione di privilegio Valorizziamo la A»
In attesa dell’udienza di venerdì davanti al Tribunale di Milano, che ha congelato il bando di Mediapro, la battaglia dei diritti tv corre sull’asse Madrid-Milano. Sabato Javier Tebas, presidente della Liga ed ex candidato ad amministratore delegato della Lega Serie A, aveva detto la sua sulle vicende italiane in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Nel mirino, in particolare, Sky che a giudizio di Tebas «vuole mantenere una posizione di privilegio e di controllo sul prodotto più importante che ha e vuole pagare la Serie A meno di quanto vale, a detrimento dei club». La risposta di Sky è arrivata ieri, attraverso un editoriale mandato in onda dopo le partite pomeridiane.
REPLICA «Tebas non si permetta di accusare Sky di avere posizioni di privilegio: se questa azienda è ancora qui oggi a investire e a innovare lo deve solo alle sue capacità e alla forza di battersi nel settore pay tv più competitivo d’Europa. È soltanto compito della Lega decidere come vendere i suoi diritti. E noi faremo come sempre la nostra parte, se ci verrà consentito. Da sempre Sky si è attenuta alle regole imposte da legislatore e Autorità, l’azienda fa e farà quanto possibile perché anche gli altri soggetti operino con lo stesso rispetto». Chiaro riferimento al ricorso presentato in Tribunale da Sky, secondo cui il bando varato da Mediapro per rivendere i diritti acquisiti dalla Lega per 1050 milioni a stagione «solleva così tante perplessità da rendere necessario verificarne la legalità prima di presentare importanti offerte».
INVESTIMENTI Sky rivendica il fatto di aver speso per il calcio italiano «più di chiunque altro» e ricorda che negli ultimi 15 anni ha versato nelle casse dei club «oltre 7 miliardi di euro» e investito «per fare crescere la bellezza del prodotto» valorizzando il marchio Serie A «come nessuno». «Curioso che Tebas non tenga conto di tutto questo. E dato che il modello spagnolo certamente lo conosce, verrebbe da chiedergli come mai oggi i valori della Liga e della Serie A sono vicini per quel che riguarda i diritti domestici. Questo, nonostante ci giochino i due calciatori più forti e popolari nel mondo, Messi e Ronaldo», spiega l’emittente di Murdoch che poi entra nel merito della turbolenta commercializzazione dei diritti tv per il ciclo 2018-21.
ESCLUSIVA «Tebas non dice che a Sky e agli altri broadcaster non è stata data finora l’opportunità di concorrere, di fatto, per l’intera posta dei diritti Serie A, come è stato concesso a Mediapro, o nemmeno per un’esclusiva parziale, come accade in tutti i campionati europei, Liga inclusa. È curioso - continua l’editoriale firmato da Federico Ferri - che Tebas usi le stesse identiche parole proprio di Mediapro, sarà questione di comunanza linguistica, o di comune sentire, dato che i rapporti sono strettissimi e il presidente della Liga tifa per i catalani anche in Italia. Lasci lavorare chi da anni si impegna per il calcio italiano. La federazione, la Lega, le squadre e le televisioni».