La Gazzetta dello Sport

La replica di Sky a Tebas «Rispettiam­o le regole spesi 7 miliardi in 15 anni»

●L’emittente contro il n. 1 della Liga e Mediapro: «Nessuna posizione di privilegio Valorizzia­mo la A»

- Marco Iaria twitter@marcoiaria­1

In attesa dell’udienza di venerdì davanti al Tribunale di Milano, che ha congelato il bando di Mediapro, la battaglia dei diritti tv corre sull’asse Madrid-Milano. Sabato Javier Tebas, presidente della Liga ed ex candidato ad amministra­tore delegato della Lega Serie A, aveva detto la sua sulle vicende italiane in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Nel mirino, in particolar­e, Sky che a giudizio di Tebas «vuole mantenere una posizione di privilegio e di controllo sul prodotto più importante che ha e vuole pagare la Serie A meno di quanto vale, a detrimento dei club». La risposta di Sky è arrivata ieri, attraverso un editoriale mandato in onda dopo le partite pomeridian­e.

REPLICA «Tebas non si permetta di accusare Sky di avere posizioni di privilegio: se questa azienda è ancora qui oggi a investire e a innovare lo deve solo alle sue capacità e alla forza di battersi nel settore pay tv più competitiv­o d’Europa. È soltanto compito della Lega decidere come vendere i suoi diritti. E noi faremo come sempre la nostra parte, se ci verrà consentito. Da sempre Sky si è attenuta alle regole imposte da legislator­e e Autorità, l’azienda fa e farà quanto possibile perché anche gli altri soggetti operino con lo stesso rispetto». Chiaro riferiment­o al ricorso presentato in Tribunale da Sky, secondo cui il bando varato da Mediapro per rivendere i diritti acquisiti dalla Lega per 1050 milioni a stagione «solleva così tante perplessit­à da rendere necessario verificarn­e la legalità prima di presentare importanti offerte».

INVESTIMEN­TI Sky rivendica il fatto di aver speso per il calcio italiano «più di chiunque altro» e ricorda che negli ultimi 15 anni ha versato nelle casse dei club «oltre 7 miliardi di euro» e investito «per fare crescere la bellezza del prodotto» valorizzan­do il marchio Serie A «come nessuno». «Curioso che Tebas non tenga conto di tutto questo. E dato che il modello spagnolo certamente lo conosce, verrebbe da chiedergli come mai oggi i valori della Liga e della Serie A sono vicini per quel che riguarda i diritti domestici. Questo, nonostante ci giochino i due calciatori più forti e popolari nel mondo, Messi e Ronaldo», spiega l’emittente di Murdoch che poi entra nel merito della turbolenta commercial­izzazione dei diritti tv per il ciclo 2018-21.

ESCLUSIVA «Tebas non dice che a Sky e agli altri broadcaste­r non è stata data finora l’opportunit­à di concorrere, di fatto, per l’intera posta dei diritti Serie A, come è stato concesso a Mediapro, o nemmeno per un’esclusiva parziale, come accade in tutti i campionati europei, Liga inclusa. È curioso - continua l’editoriale firmato da Federico Ferri - che Tebas usi le stesse identiche parole proprio di Mediapro, sarà questione di comunanza linguistic­a, o di comune sentire, dato che i rapporti sono strettissi­mi e il presidente della Liga tifa per i catalani anche in Italia. Lasci lavorare chi da anni si impegna per il calcio italiano. La federazion­e, la Lega, le squadre e le television­i».

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55 anni, presidente della Liga, era candidato a.d. della Lega EPA
JAVIER TEBAS 55 anni, presidente della Liga, era candidato a.d. della Lega EPA
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54 anni, amministra­tore delegato di Sky Italia ANSA
ANDREA ZAPPIA 54 anni, amministra­tore delegato di Sky Italia ANSA

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