La Gazzetta dello Sport

Milan da primato Ha la squadra più giovane della A

● Contro il Bologna i rossoneri sono tornati alla vittoria schierando la squadra più giovane del torneo: 24 anni e 137 giorni

- Alessandra Gozzini MILANO

In origine era il piano B di Berlusconi: «Cedo il Milan. Oppure ne faccio un club giovane, italiano e con giocatori prodotti dal settore giovanile». Rivista e corretta è diventata l’opzione A della nuova proprietà: senza più Silvio il Milan si è fatto piccolo e cinese. Visto che il tema non riguarda le prospettiv­e ma l’età media, ecco che piccolo sta per giovane. Così nell’ultimo week-end contro il Bologna il Milan è stata la più piccola squadra del torneo: la più piccola tornata grande con una vittoria che mancava da oltre un mese. Ecco allora la legge dei piccoli numeri: esclusi i due difensori centrali e Bonaventur­a i titolari di due giorni fa sono tutti della generazion­e ’90. Si andava dalla classe ’99 di Gigio, il baby gigante, al ’92 di Ricardo Rodriguez che Gattuso aveva tolto dalla lista baby fatta dopo la partita. Ricardo ha in effetti l’esperienza dei grandi essendo un nazionale svizzero di lunga data e uno dei pochi rossoneri ad avere un passato in Champions League.

TENERA La squadra di ieri aveva un’età media di 24 anni e 137 giorni, spostata in avanti dall’utilizzo di Zapata al posto del titolare Romagnoli e di nuovo ringiovani­ta dalla presenza di Locatelli per l’infortunat­o Biglia. Manuel ha ragionato più da senior che da junior: primo per palloni giocati (90), passaggi positivi (70, primato condiviso con Zapata) e palle recuperate (7). Per un ulteriore lifting il Milan può specchiars­i in un’immagine di non troppo tempo fa: quella di ieri è stata la quarta formazione più «tenera» dell’intera stagione e il podio «verde», con Udinese e Fiorentina, si tinge di nuovo di rossonero. Il Milan di Crotone, esordio stagionale del 20 agosto scorso, aveva un’età media ancora più sbarazzina, la più sbarazzina di sempre: 23 anni e 159 giorni. Quando l’allenatore o la dirigenza ricordano che questa squadra non può che crescere allora hanno ragione: quasi ognuno si porta dietro un record di gioventù. Donnarumma è stato poche domeniche fa il più giovane di sempre a toccare le cento presenze in Serie A, nell’ultima trasferta Calabria e Kessie, due

1996, hanno toccato le cinquanta gare con il Milan. Un’unità in più, 51, per le partite in nazionale del venticinqu­enne Rodriguez: Rino non ha tutti i torti, Ricardo è un non-giovane. Tra i ragazzi va considerat­o anche Suso, oltre a Cutrone e Calhanoglu: Patrick è lo sbarbato d’attacco eppure in questa stagione ha fatto la parte dell’habitué dell’area di rigore, Hakan è il rossonero con più presenze in Champions League, 24 qualificaz­ioni comprese.

PROGETTO Così più passa il tempo, più il Milan cerca di ringiovani­rsi: in quattro stagioni ha tagliato l’età media di oltre tre anni. Dai 28 e 203 giorni del 2014-15, ai 25 anni e 174 dell’attuale stagione: allora il Milan arrivò decimo e bucò l’Europa, conquista che ha rifatto l’anno scorso con un tempo medio di 25 anni e 202 giorni. Avanza la competitiv­ità e abbassa gli anni dei suoi giocatori, calcolo inversamen­te proporzion­ale che rende merito al progetto sportivo.

VENDETTA In Europa, come quinta classifica­ta, il Milan è già entrata per meriti di giovinezza. Nell’ultimo fine settimana – nei cinque tornei principali – solo quattro squadre erano più piccole di lei: il Lilla affrontava il Metz con un’età media di 23 anni e 13 giorni. Guardare però la classifica della Ligue 1: i francesi sono penultimi. Hanno fatto meglio un paio di tedesche: Bayern e Lipsia, campione e sesta classifica­ta di Germania. Meglio del Milan anche l’Arsenal, più giovane di qualche giorno: 24 anni e 67 giorni. In Europa si sono scontrate di recente: inglesi avanti, rossonero fuori. La vendetta va servita fredda, ma meglio che non passi troppo tempo. Gattuso guarda al massimo fino alla prossima partita: «All’andata il Verona ci ha fatto 3 pappine. Di stimoli ne abbiamo abbastanza, sia per quello che ci stiamo giocando che per una questione di rivalsa: ripensiamo a quando avevamo perso quella partita e a com’era il nostro stato d’animo».

IL MOMENTO La squadra di ieri è la 4a più piccola in A: il primato stagionale è sempre rossonero

Nel week end solo quattro squadre in Europa sono state più giovani

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ANSA Calhanoglu festeggia dopo il gol di Bologna: lo celebrano Suso, Locatelli, Cutrone e Bonaventur­a
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