Hamsik e Mertens rischiano: è tempo di Milik
●Il tecnico ha bisogno di freschezza: chance per Zielinski. I tifosi preparano comunque la festa per la squadra
Non sarà una partita come le altre Napoli-Torino di domenica e non solo per il ritorno al San Paolo di Mazzarri. La gente di fede azzurra ha deciso di affollare lo stadio di Fuorigrotta per tributare alla squadra un grande applauso. Ieri sono stati venduti più di 11.000 tagliandi in appena tre ore e visti i prezzi popolari, è facile prevede il pienone per la penultima stagionale in casa.
RICONOSCENZA Sarri cambierà qualcosa e lo farà per necessità e pure per convinzione. Innanzitutto, la linea difensiva subirà una modifica perché davanti a Reina (che domani darà una festa d’addio per compagni di squadra e amici napoletani) non ci sarà Koulibaly, dopo l’espulsione rimediata a Firenze. In questo momento, Tonelli si fa preferire a Chiriches (è stato così anche al Franchi) ma va detto pure che il rumeno ha doti di palleggio che potrebbero convincere Sarri ad affiancarlo ad Albiol per avere maggiore qualità in fase di impostazione. Le novità succulente, però, dovrebbero essere altre perché forse il tempo della riconoscenza è finito e così Hamsik e Mertens rischiano seriamente la panchina. Il capitano insegue il traguardo delle 500 partite con il Napoli (è a quota 498) ma anche domenica ha deluso quando la squadra è rimasta in dieci e lui non è riuscito a prenderla per mano. Di conseguenza, l’ipotesi Zielinski prende corpo perché c’è bisogno di qualcuno in grado di cambiare passo in un centrocampo di recente spesso compassato.
DIGIUNO Compassato anche il ritmo di almeno due dei tre attaccanti azzurri ma se per Callejon non ci sono alternative in organico, diverso è il discorso per quanto riguarda Mertens. Il digiuno del belga è ormai lungo (dura da otto partite) e la condizione fisica di Milik lascia ipotizzare finalmente un impiego del polacco dall’inizio. Inoltre, il centravanti ex Ajax scalpita per giocare titolare visto che non sempre gli riesce facile risultare decisivo quando subentra (a Firenze, ad esempio, ha fatto fatica ad entrare in partita). Ha bisogno, inoltre, di mettere minuti nelle gambe per tornare brillante e può mettere benzina fresca a sua volta nel motore azzurro. Del resto, in questo periodo dell’anno si vince soprattutto con le gambe e con la testa. Sarri lavorerà su quest’ultimo aspetto ma in tal senso molto dipenderà anche dal risultato del match di sabato sera tra Juve e Bologna.