Come corre l’Atalanta Un ritorno da Champions
●Contando solo la seconda parte del campionato sarebbe quarta La spinta per l’Europa di domani è stata... l’Europa League persa
Europa League? Come minimo. Il girone di ritorno dell’Atalanta dice che l’andamento sarebbe addirittura da Champions League: la media è altissima e in pochi stanno facendo di meglio. Oltre agli imprendibili Juventus (41) e Napoli (36), solo il Milan (32) ha ottenuto più punti nel 2018: l’Atalanta è quarta nella speciale classifica a quota 31, davanti alle romane, ferme a 30.
RITORNO AL TOP I bergamaschi viaggiano ad alto ritmo: 1,94 punti di media nel ritorno, con un’accelerazione notevole rispetto all’1,42 tenuto nel girone di andata. Pur dovendo ancora giocare tre partite, Gomez e compagni hanno già raggiunto più punti nella seconda parte: 31 dopo il giro di boa, che si sommano ai 27 ottenuti fino a dicembre. Il discorso è ben visibile anche guardando la classifica: all’andata, il bilancio tra vittorie, pareggi e sconfitte era in sostanziale equilibrio (7-6-6), al ritorno le vittorie (9) sono più di pareggi e sconfitte sommati (7). È grazie agli ultimi mesi eccezionali, che Bergamo è tornata a toccare l’Europa: a metà campionato, i nerazzurri erano a -4 dall’obiettivo, ora quei quattro punti sono diventati il margine sulle inseguitrici Fiorentina e Sampdoria (con il Milan in mezzo, a -1).
CORSA POST-BORUSSIA Cosa è cambiato nel 2018? Semplice: l’Europa ha avvicinato l’Europa. È stata l’eliminazione dalle coppe a rilanciare l’Atalanta: il k.o. contro il Borussia ai sedicesimi ha fatto male, ma si è presto trasformato in carburante per ripartire. La banda Gasperini ha convertito la rabbia in voglia di rifarsi e, soprattutto, ha approfittato dell’allentarsi dei ritmi, dopo una prima parte di stagione senza soste: con un po’ di riposo in più, l’Atalanta è tornata quella dei tempi migliori. I numeri sono ancora più evidenti se si considera la classifica di serie A nelle ultime dieci giornate: non un numero preso a caso, ma tutto lo spicchio di campionato che ha seguito l’eliminazione dall’Europa League, datata 22 febbraio, poco più di due mesi fa. Dopo il ritorno con il Borussia, i bergamaschi hanno ottenuto 20 punti in 10 partite, come la Roma: meglio ci sono solo Juventus (23), Fiorentina (22) e Lazio (21). Praticamente, dopo la caduta europea, l’Atalanta ha tenuto un ritmo che dista una sola vittoria da quello della Juve in piena corsa scudetto. Due punti esatti di media a partita sono meglio del già citato 1,94 dell’intero ritorno, ma anche dell’1,89 che aveva caratterizzato la scorsa stagione, quella in cui la squadra dei record si era classificata al quarto posto. Un risultato che oggi significherebbe Champions, discorso ovviamente irraggiungibile in questo momento: l’Atalanta, però, ha le carte in regole per puntare al settimo posto, ma anche al sesto, che occupa attualmente e che potrebbe servire per evitare i preliminari (discorso comunque subordinato al risultato del Milan nella finale di Coppa Italia).
INGREDIENTI I numeri sono dalla parte dei nerazzurri e il calendario complicato (Lazio e Cagliari in trasferta, con in mezzo il Milan a Bergamo) non può togliere il sorriso a una squadra che è reduce da tre vittorie di fila e mantiene quattro punti di margine sull’ottavo posto. Ma l’attualità, in generale, è una compilation di segnali positivi: la difesa, rientrato Caldara, ha ritrovato solidità, Freuler e Cristante sono tornati al top e hanno ripreso a segnare, domenica si è rivisto Ilicic, che ha subito griffato il suo ritorno con un gol e si propone come arma decisiva per il rush finale, e nella prossima partita potrebbe tornare anche l’ultimo infortunato eccellente, Spinazzola. Poi, c’è un Gomez che lentamente si sta avvicinando alla sua miglior versione e un Barrow che rappresenta la variabile impazzita di cui Gasperini aveva bisogno. Senza dimenticare una condizione eccellente dal punto di vista fisico e da quello mentale. L’Europa, per certi versi, potrebbe essere anche più facile del previsto.