La Gazzetta dello Sport

Red Bull non cambia: «Max&Daniel liberi di darsele»

●Horner: «Mai pensato di penalizzar­e uno di loro per separarli a Baku. Speravamo nella Safety, ma non di provocarla noi!»

- Andrea Cremonesi INVIATO A BAKU

Le regole d’ingaggio non cambierann­o: lasciando Baku, pur irritati per aver gettato al vento 22 punti, Helmut Marko e Christian Horner hanno ripetuto sino alla noia che, malgrado lo scontro fratricida che ha eliminato entrambe le Red Bull, Daniel Ricciardo e Max Verstappen saranno lasciati liberi di correre esattament­e come è stato sino a domenica con tutti i rischi del caso. Perché malgrado i due piloti saranno chiamati a scusarsi davanti all’intera Red Bull a Milton Keynes, ed è stato loro ricordato che la F.1 «resta comunque uno sport di squadra», nessuno è in grado di garantire che non accada più.

DUELLO Orgoglio e interessi si intreccian­o in questa pericolosa competizio­ne. Max e Daniel si rispettano ma non si amano; l’australian­o in più soffre la preferenza politica per l’olandese già designato campione del mondo e si trova in una fase delicata perché incerto sul futuro: restare, senza la certezza di avere nel 2019 una macchina che gli consenta di lottare per il campionato (a Baku c’è stato un incontro preliminar­e tra Red Bull e Honda, mah) o accettare nuove sfide a patto di ottenere certe garanzie per evitare trattament­i alla... Raikkonen? Dall’altro lato della barricata c’è un Verstappen che, malgrado possa godere della stima dei boss («vogliamo fare di lui il più giovane campione del mondo», si è lasciato andare Marko) corre senza la necessaria tranquilli­tà: in questo sofferto avvio stagionale non c’è stato GP in cui Max non sia incappato in errori o in manovre discutibil­i: testa coda in qualifica in Australia, contatto con Hamilton nelle fasi iniziali in Bahrain, incidente con Vettel in Cina e di nuovo schianto nelle libere in Azerbaigia­n, prima del k.o. al 40° giro. Di fronte a un simile elenco c’è chi invoca una punizione esemplare, esagerando sul ruolo che l’olandese ha avuto nell’incidente con Ricciardo. Vero, Max si è mosso due volte ma Daniel ha ammesso davanti ai commissari «di aver iniziato la manovra di sorpasso a sinistra troppo tardi».

GERARCHIE Ordini di scuderia per far calare la tensione sarebbero comprensib­ili, ma è una ipotesi che il duo Marko-Horner non prende in consideraz­ione: «Sarebbe contro la nostra filosofia», hanno ribadito domenica, sottolinea­ndo come a Baku non hanno mai pensato di diversific­are la strategia tra i due per separarli artificial­mente. «Non avremmo mai penalizzat­o uno dei due. L’idea era di allungare il più possibile il primo stint, sperando come in Cina la Safety Car. Ovviamente non pensavamo di provocarla proprio noi!», è stata l’ironica replica di Horner.

STORIA I duelli all’ultima ruotata sono una specialità della casa: il caso più emblematic­o al GP Turchia 2010, quando Sebastian Vettel e Mark Webber, entrando in collisione, regalarono la vittoria proprio a Lewis Hamilton. D’altronde quando si è provato a congelare le posizioni, successe in Malesia nel 2013, Vettel ignorò l’ordine di squadra, attaccò a 13 giri dalla fine Webber, mandando in frantumi la loro relazione.

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